E’ in corso l’emissione di un’obbligazione retail da parte di Unicredit, principale istituto bancario italiano. L’operazione ha avuto inizio lunedì 9 ottobre e si concluderà venerdì 20. Il bond avrà durata di 10 anni, arrivando a scadenza in data 9 ottobre del 2033 (ISIN: IT0005567273). L’importo minimo che il piccolo risparmiatore può sottoscrivere è stato fissato in 10.000 euro. Possiamo affermare che si tratti di un investimento per la gran parte delle tasche. L’obiettivo dell’emittente sembra proprio di attirare parte di quell’enorme flusso di risparmi tra gli italiani, che nell’ultimo anno e mezzo si sta dirigendo perlopiù a favore dei titoli di stato per via degli alti rendimenti offerti dopo anni di magra.

Cedola fissa per 3 anni, dopo variabile

L’obbligazione Unicredit offre una cedola fissa lorda annuale del 7,25% (5,365% netto) per i primi tre anni, cioè fino alla data del 9 ottobre 2026. Successivamente, la cedola passa da fissa a variabile e pari all’Euribor a 3 mesi. In ogni caso, non potrà risultare inferiore a 0 e superiore al 7,25%. La corresponsione delle cedole nell’arco del decennio avverrà con cadenza trimestrale. Una caratteristica che ricorda la recente emissione del BTp Valore 2028.

Dopo la fine del collocamento, l’obbligazione Unicredit sarà quotata sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Qui, si calcola che nei primi otto mesi di quest’anno siano passati di mano titoli per 162 miliardi di euro di controvalore, più dell’intero 2021 e quanto tutto il 2022. Si stima che per l’anno in corso si registreranno scambi in ulteriore crescita del 30%. Dunque, sul mercato secondario non dovrebbero esservi problemi di liquidità. Ciò premesso, l’emissione avverrà alla pari, mentre i prezzi varieranno fino alla scadenza in base alle condizioni di mercato.

Obbligazione Unicredit scommessa su Euribor 3 mesi

In un certo senso, l’obbligazione Unicredit in corso di emissione è un investimento che scommette sul futuro andamento dei tassi.

Nel caso peggiore, qualora l’Euribor a 3 mesi tra tre anni e fino alla scadenza rimanesse pari o inferiore a 0, il rendimento medio annuo netto scenderebbe all’1,60%. Nel caso più fortunato possibile di un Euribor a 3 mesi sempre pari o sopra al 7,25%, sarebbe del 5,365%. Considerate che al momento il BTp a 10 anni, su cui grava una minore tassazione del 12,50%, offre intorno al 4,80% lordo.

Difficile che l’Euribor a 3 mesi nei prossimi anni si avvicini al margine massimo fissato dall’obbligazione Unicredit. Probabile che si collochi nella parte bassa della forbice, dato che i tassi di mercato nell’Eurozona dovrebbero avere raggiunto il picco e dal 2024 inizierebbero a scendere. Ma c’è da dire anche che un decennio è un periodo di tempo troppo lungo per valutare le variazioni possibili delle condizioni monetarie. Fino a inizio 2022, l’Euribor a 3 mesi viaggiava in area -0,55% e sembrava non volersi scrollare da quell’area sottozero. Oggi, a distanza di ventuno mesi, si situa al 4%.

[email protected]