Anche ieri lo stato italiano ha emesso nuovi titoli del debito pubblico. Il Ministero dell’economia e finanze (MEF) ha tenuta un’asta di Buoni ordinari del Tesoro (BoT) a 6 mesi (ISIN: IT0005547887). La scadenza del 30 novembre 2023 ha attirato ordini per 8,67 miliardi di euro contro i 6 miliardi offerti. Il rapporto di copertura è stato, quindi, di 1,45, in lieve calo dall’1,51 di aprile. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 98,238 centesimi, corrispondente ad un rendimento del 3,528%, in aumento dal 3,329% di un mese fa.

I nuovi BoT a 6 mesi saranno negoziati sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana a partire dal 31 maggio. Come sappiamo, non staccano alcuna cedola. Il loro rendimento è totalmente offerto dalla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di acquisto. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50% il rendimento si attesta a circa il 3,09%.

Trattandosi di un investimento di breve durata, il BoT a 6 mesi in questi termini si mostra molto allettante per le famiglie. Consente di impiegare la liquidità in modo fruttuoso, anziché lasciarla depositata su un conto corrente o vincolato. Ed è proprio su questo tema che si sono accesi i fari delle autorità nelle ultime settimane. Il governatore della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, nel corso di un’intervista ai media italiani ha esortato le banche a remunerare di più i risparmi dei clienti. E lo stesso ha fatto giorni dopo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

BoT 6 mesi alternativa a basso rischio ai conti a tasso zero

Il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, non l’ha presa proprio benissimo. Ha ricordato ai due che ad offrire praticamente zero ai clienti c’è anche Poste Italiane, controllata dallo stato. In effetti, i conti correnti postali continuano a proporre tassi d’interesse prossimi allo zero. D’altra parte, però, il ventaglio dei prodotti a basso rischio in offerta di Poste e al contempo remunerativi è ben maggiore.

Proprio in questi giorni Offerta Supersmart Premium 300 giorni offre il 3% e l’Offerta 180 giorni l’1,50%. Per non parlare dei Buoni fruttiferi postali, emessi da Cassa depositi e prestiti, i cui tassi arrivano fino al 4,50% nel caso del Buono dedicato ai minori.

Puntare il dito contro banche e Poste non risolverà il problema, comunque. Fintantoché gli istituti di credito traboccheranno di liquidità, erogata loro negli anni passati dalla BCE stessa a tassi negativi, questi non avvertiranno l’esigenza di offrire ai clienti tassi minimamente apprezzabili. I BoT a 6 e 12 mesi restano la soluzione alternativa più immediata a basso rischio per il retail. Tassi al 3,5-3,6% per un investimento non superiore all’anno e magari nell’attesa di puntare su bond al culmine del loro rendimento entro i prossimi mesi.

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