La notizia è stata lanciata dal sito Calcio e Finanza all’inizio di questa settimana. La società A.S. Roma dei Friedkin lavora al rimborso anticipato del bond emesso nel 2019 e che arriverà a scadenza l’1 agosto 2024 (ISIN: XS2037757502). L’operazione risulta subordinata alla capacità della società giallorossa di riuscire a rifinanziarsi prima del 26 ottobre prossimo, che sarebbe la data a cui avverrebbe il pagamento. In altre parole, almeno gran parte della liquidità necessaria per pagare gli obbligazionisti dovrà arrivare necessariamente dall’emissione di un nuovo bond e/o dall’accesso a un prestito bancario.

Condizioni del rimborso anticipato

Nel 2019, l’emissione del bond Roma avvenne per l’importo di 275 milioni di euro. In circolazione ve ne sarebbe per una cifra residuale di poco più di 263 milioni. A questo dato si perviene grazie alla comunicazione che il capitale da rimborsare sarà eventualmente pari a 266,572 milioni, pari al 101,28125% del valore nominale. In più, saranno corrisposti agli obbligazionisti gli interessi maturati dopo la data del 30 giugno fino al giorno precedente all’avvenuto rimborso anticipato. Essi ammonteranno a 4,38 milioni.

Complessivamente, la società dei Friedkin dovrebbe spendere circa 271 milioni al fine di provvedere al rimborso anticipato dell’obbligazione. Un’operazione, che si spiegherebbe unicamente con la necessità di migliorare la gestione finanziaria, risparmiando sugli interessi. Parte del pagamento avverrebbe attingendo alla liquidità disponibile. Ad ogni modo, tutto ciò avrebbe un significato economico solo se la società fosse in grado di rifinanziarsi sul mercato o in banca a costi inferiori alla cedola del 5,125% fissata sul bond Roma del 2019.

Nuovo bond Roma a tassi più bassi?

Il giallo di questa operazione sta tutto qui. Nel primo semestre della passata stagione, il club ha chiuso in rosso per 113 milioni. In tutto l’esercizio al 30 giugno 2021, le perdite erano ammontate a 185,3 milioni, comunque inferiori a quelle della stagione al 30 giugno di quest’anno, nell’ordine dei 200 milioni.

E questo in una società che non fattura neppure 200 milioni all’anno e i cui debiti finanziari netti superano i 370 milioni.

Per contro, la nuova proprietà ha una certa solidità patrimoniale alle spalle con cui ripianare nel breve termine il rosso di bilancio. Inoltre, ha già adottato un piano per contenere i costi e l’eventuale ritorno in Champions League aumenterebbe i ricavi. D’altra parte, dai premi saranno scalati 5 milioni di euro dalla UEFA a titolo di penalità per avere infranto il Fair Play Finanziario. Condizioni critiche, insomma, sullo sfondo delle quali il rimborso anticipato del bond Roma appare anomalo. Anche perché il contesto di mercato è decisamente sfavorevole. A meno che Friedkin abbia in mente di emettere un nuovo bond a più lunga scadenza, pensando di spuntare un rendimento inferiore.

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