Per chi è a caccia di bond in lire turche, segnaliamo oggi quelli zero coupon appena emessi da IFCInternational Finance Corporation fa parte  della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (World Bank Group) e gode della massima affidabilità sui mercati internazionali (rating AAA).

 

Bond in lire turche IFC ZC 2027 caratteristiche

 

IFC ha emesso obbligazioni in lire turche per 300 milioni il mese di novembre 2017 collocandole al prezzo di 35,00. I bond International Finance Corp. ZC 2027 (Isin XS1717013335), sono negoziabili per importi minimi di 10.000 lire turche, circa 2.145 euro, presso Borsa Italiana, segmento Mot, e sul mercato grigio OTC (over the counter) al prezzo di 38,62% per un rendimento a scadenza del 10,17%.

Il bond non paga cedole e va a rimborso in unica soluzione il 15 novembre 2027. Benchè l’emittente sia pienamente affidabile in quanto a regolare pagamento di interessi e rimborso capitale, il rischio cambio non è da sottovalutare. Imposta sostitutiva agevolata al 12,50%, al pari dei titoli di stato.

 

Lira turca si è indebolita del 29% in un anno

 

La moneta della Turchia ha proseguito quest’anno nella sua fase di indebolimento nei confronti dell’euro. Il declino della lira turca negli ultimi 12 mesi è eclatante: ha perso il 29% nei confronti della moneta unica toccando i minimi degli ultimi 30 anni (secondo i dati elaborati da Bloomberg) nei confronti del dollaro Usa a quota 3,91 e a quota 4,70 nei confronti dell’euro. Alla base della debolezza della valuta vi è l’instabilità politica successiva al tentato colpo di Stato dello scorso anno e i più recenti episodi di terrorismo che hanno allontanato gli investitori dalla Turchia. Ciò nonostante, le autorità monetarie di Ankara hanno fatto sapere di monitorare costantemente l’andamento dei cambi e di avere a disposizione ogni mezzo per poter difendere la loro moneta. Oltre a ciò vi sono le previsioni di rallentamento della crescita economica, come stimate dal Fondo Monetario Internazionale e dallo stesso governo turco che hanno rivisto al ribasso la crescita del Pil per il 2017.

Di contro, vi sono però le proiezioni degli analisti di Standard & Poor’s i quali sostengono che lo scenario peggiore è già stato ampiamente scontato dal mercato e hanno rivisto l’outlook sul rating del Paese da stabile a positivo.