Nella giornata di martedì 26 marzo il Tesoro ha emesso nuovi Bot a 6 mesi (ISIN: IT0005589046) per un importo di 7 miliardi di euro e al prezzo di 98,092 centesimi. Il rendimento esitato è stato, quindi, pari al 3,765% su base annuale. Le richieste sono state per 9,848 miliardi, per cui il rapporto di copertura è risultato di 1,41. Altri 1,5 miliardi sono arrivati attraverso l’emissione della terza tranche degli ex Bot annuali (ISIN: IT0005549388), aventi attualmente una durata residua di circa due mesi e mezzo (scadenza 14 giugno 2024).

Prezzo di aggiudicazione di 99,187 centesimi e rendimento del 3,738%. L’importo richiesto è stato più del doppio: 3,015 miliardi. Pertanto, il rapporto di copertura è risultato di 2,01.

Prima di Pasqua un’altra scorpacciata di titoli di stato. Prosegue senza sosta e a ritmi serrati la raccolta del Tesoro, che già avrebbe superato la soglia del 30% rispetto al funding in programma per l’intero 2024. L’alta domanda dall’estero e il ritorno agli investimenti delle famiglie italiane stanno consentendo allo stato di rifinanziarsi sui mercati senza alcuna tensione. E martedì 26 marzo sarà la volta dei nuovi Bot a 6 mesi. Scadenza 30 settembre 2024, avranno una durata di 186 giorni, visto che la data di regolamento è fissata per giorno 28 marzo. L’importo offerto sarà di 7 miliardi di euro.

Ecco il possibile rendimento

Sul mercato secondario, i Bot a 6 mesi esibiscono un rendimento in area 3,60%. Questo significa che, alle attuali condizioni, il prezzo di aggiudicazione si aggirerebbe intorno ai 98,20 centesimi. L’emissione sotto la pari consente all’investitore di maturare una plusvalenza alla scadenza, unica fonte di guadagno, essendo questo un titolo sprovvisto di cedola per via della sua breve durata.

In asta anche ex Bot annuali

Non ci saranno soltanto i Bot a 6 mesi. Il Tesoro offrirà altri 1,5 miliardi di ex Bot a 12 mesi in scadenza il 14 giugno 2024 (ISIN: IT0005549388). Trattasi della terza tranche per questo bond, il cui rendimento si dovrebbe aggirare intorno al 3,65%.

Poiché mancano soltanto 78 giorni dalla data di emissione a quella in cui avverrà il rimborso, il prezzo di aggiudicazione dovrebbe attestarsi a ridosso della soglia dei 99,20 centesimi. Sempre che, ovviamente, le condizioni di mercato da qui all’asta non cambino in misura rilevante. Questa è la quotazione vigente sul secondario per il bond.

Sempre in data 28 marzo ci saranno in scadenza Bot a 6 mesi per 9,8 miliardi. Pertanto, la massa dei Buoni ordinari del Tesoro in circolazione non salirà a seguito della prossima emissione. Al contrario, subirà una contrazione di 1,3 miliardi rispetto ai 126 miliardi complessivi. E anche questo depone a favore della domanda, visto che gli investitori istituzionali tendono a rinnovare le scadenze brevi quasi automaticamente per gli stessi importi.

Bot a 6 mesi in attesa che i tassi scendano

Tirando le somme, le famiglie hanno ancora una volta la possibilità di investire in bond con rendimenti annualizzati di circa il 3,60%. Un’ottima alternativa alla liquidità infruttifera. Probabile che l’investimento abbia senso in attesa che il capitale rimborsato dei Bot a 6 mesi ed ex annuali alle date scadenze venga ulteriormente impiegato per l’acquisto di altri asset più redditizi e longevi. Da qui rispettivamente a metà giugno e fine settembre, il livello dei tassi della Banca Centrale Europea (BCE) con ogni probabilità sarà sceso. E ciò rinvigorirebbe i prezzi obbligazionari nel caso in cui l’allentamento monetario risultasse più deciso delle attuali aspettative del mercato. Si farebbe forse appena in tempo ad approfittare dei rialzi prima che avvengano.

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