Mercoledì 13 luglio, il Tesoro punta a raccogliere tra 5,75 e 7 miliardi di euro attraverso un’asta di titoli di stato a medio-lungo termine. L’emissione riguarderà tre scadenze:

  • BTp 3 anni, scadenza 15/08/2025, cedola 1,20%;
  • BTp 7 anni, scadenza 15/06/2029, cedola 2,80%;
  • BTp 15 anni, scadenza 01/03/2038, cedola 3,25%.

Per quanto riguarda il BTp a 15 anni (ISIN: IT0005496770), si tratta della seconda tranche. La prima risale al mese di maggio, quando il Tesoro raccolse 5 miliardi di euro con un collocamento sindacato. Stavolta, punta ad attirare altri 1-1,25 miliardi. La cedola è molto interessante, anche perché nel frattempo le condizioni offerte sono migliorate dal punto di vista del potenziale obbligazionista.

Sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, la quotazione del bond si attestava oggi a circa 96,60 centesimi. Ciò corrisponde a un rendimento lordo di poco inferiore al 3,60%.

Chi acquistasse il nuovo BTp a 15 anni, inserirebbe in portafoglio un titolo dal flusso di reddito netto effettivo in area 2,95%. A questo dato si arriva tenendo conto sia della tassazione che del prezzo di acquisto. Alla scadenza, poi, l’obbligazionista maturerà una plusvalenza netta del 3,10%. Lo stato gli rimborserà 1.000 euro per ogni 9.658 euro effettivamente investiti alle quotazioni attuali.

BTp 15 anni, possibile rialzo del rendimento

Cosa fare? La tentazione tra molte famiglie è alta, ma d’altra parte cresce il senso d’insicurezza per quello che il futuro potrebbe riservare agli obbligazionisti. Possiamo ben affermare che i rendimenti sovrani siano lievitati a livelli interessanti lungo l’intera curva. E chiaramente il tratto a lungo termine è quello che ingolosisce di più, pur esponendoci a una maggiore volatilità nel caso in cui volessimo rivendere il titolo prima della scadenza.

Il BTp a 15 anni si presta molto bene a investimenti cassettisti, cioè per essere posseduto fino alla scadenza. Il dubbio sarebbe, semmai, che i prezzi nei prossimi mesi continuino a scendere, ragione per cui sarebbe più conveniente entrare sul mercato successivamente.

Non possiamo escluderlo, specie se dopo il board di luglio la BCE avrà disatteso le aspettative degli investitori circa lo scudo anti-spread allo studio in queste settimane. Un nuovo “sell off” ai danni dei nostri bond appare eventualmente probabile.

Infine, il BTp a 15 anni esibisce attualmente un rendimento dello 0,82 lordo inferiore al bond più longevo in circolazione, vale a dire il BTp 2072. Invece, le distanze con l’altra scadenza del medesimo anno, il BTp 1 settembre 2038 e cedola 2,95%, sono sostanzialmente nulle. In quel caso, però, la cedola netta effettiva scende in area 2,75%, un paio di decimali più bassa del nuovo BTp a 15 anni.

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