Quale migliore scadenza, se non quella a sette anni, per investire sul mercato sovrano italiano né sul breve, né sul lungo periodo. Di BTp 2031 ve ne sono tanti in circolazione, tra cui un’emissione green del Tesoro. A fronte, evidentemente, del medesimo rendimento, si potrebbe commettere l’errore di pensare che uno valga l’altro ai fini di un investimento. Non è affatto così. Essendo le emissioni state effettuate in periodi molto differenti tra loro, le cedole offerte variano di molto.

E naturalmente anche le quotazioni di mercato ne risentono.

BTp 2031 cedola 0,6% adatto a periodi di bassa inflazione

Ad esempio, il BTp 1 agosto 2031 con cedola 0,6% (ISIN: IT0005436693) si acquista oggi a poco più di 81 centesimi e rende il 3,65%. Chi inserisce questo bond in portafoglio, ottiene un flusso di reddito all’anno pari allo 0,74% scarso lordo dell’investimento effettivo. Ciò significa che l’80% del rendimento medio annuo deriva dalla plusvalenza che l’investitore maturerà alla scadenza, quando il Tesoro gli rimborserà il bond a 100, mentre egli lo ha pagato per circa il 19% meno.

Questo bond va bene in periodi di aspettative d’inflazione basse, come lo è quello attuale. Il rischio sarebbe altrimenti di incassare cedole molto basse e insufficienti a compensare la perdita del valore di acquisto. Rifarsi alla scadenza potrebbe non convenire, specie se parliamo di un titolo di durata lunga.

Cedola 6%, perfetto in tempi di alta inflazione

Passiamo al BTp 1 maggio 2031 con cedola 6% (ISIN: IT0001444378), che si configura come bond opposto al precedente. In questo caso, la cedola effettiva s’impenna al 5,23%, data la quotazione di mercato di quasi 115. In altre parole, il rendimento immediato incassato dall’investitore risulta del 145% rispetto a quello medio lordo alla scadenza, quando subirà una minusvalenza del 12,76% per effetto del minore capitale rimborsato rispetto a quello speso per l’acquisto.

Questo bond può essere di aiuto nelle fasi di alta inflazione, in quanto l’investitore si garantisce un flusso di reddito elevato e tale potenzialmente da compensare la perdita del potere di acquisto.

Green bond cedola 4%

E veniamo al BTp Green 30 ottobre 2031 con cedola 4% (ISIN: IT0005542359). In questo caso, la quotazione si attesta intorno a 102,30, per cui la cedola effettiva vale il 3,91%, il 107% del rendimento offerto in media alla scadenza. In cambio, l’investitore subirà una perdita contenuta al 2,27% alla data del rimborso tra più di sette anni da oggi.

BTp 2031 benchmark perfetto per investimento medio-lungo

Infine, il BTp 15 luglio 2031 e cedola 3,45% (ISIN: IT0005595803). E’ l’attuale benchmark a sette anni. La quotazione è sotto la pari, a 98,70 centesimi. Pertanto, la cedola effettiva risulta attualmente del 3,50%, pari al 95% del rendimento alla scadenza. Questo bond è perfetto per coloro che volessero investire a medio-lungo termine e incassare un flusso di reddito costante e possibilmente sopra l’inflazione attesa. A differenza del precedente, alla scadenza non solo l’investitore non subirà alcuna perdita, ma riporterà un piccolo guadagno in conto capitale.

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