Martedì 30 gennaio il Tesoro ha raccolto in asta tutti i 9 miliardi di euro preventivati alla vigilia con l’emissione di quattro bond già in circolazione sul mercato. Di questi, 3,5 miliardi sono arrivati grazie alla settima tranche del BTp a 5 anni. Scadenza 1 febbraio 2029 e cedola 4,10% (ISIN: IT0005566408), ha attirato ordini per 4,74 miliardi. Il prezzo esitato è stato superiore di 104,54, a quello vigente sul secondario. E questo ha consentito al rendimento di scendere sotto i livelli ottenuti con le negoziazioni, al 3,14% contro il 3,61% dell’ultima asta risalente al 29 novembre scorso.

Prezzi in risalita, segnale negativo per i nuovi investimenti

Il BTp a 5 anni è diventato meno generoso di quasi mezzo punto percentuale lordo all’anno. Un bel risultato per lo stato, che ha incassato di più con la sua emissione, a parità di indebitamento nominale. Non certo una buona notizia per l’obbligazionista, che riceverà una cedola effettiva lorda più bassa, data dal rapporto tra cedola nominale e prezzo pagato per acquistare il capitale. Possono sorridere, invece, i contribuenti. Spenderanno qualche spicciolo in meno per pagare gli interessi sul nuovo debito pubblico contratto.

Investire sul BTp a 5 anni può rivelarsi una buona strategia per le famiglie italiane. Si tratta di un orizzonte temporale né troppo lungo da rischiare di privarsi della liquidità per un periodo eccessivo, né troppo breve da perdere l’opportunità di beneficiare di rendimenti allettanti. Tuttavia, le occasioni si stanno facendo meno appetibili anche per questo tratto della curva. Al netto dell’imposizione fiscale, il rendimento è sceso sotto il 2,70%. E c’è ancora da tenere conto dell’inflazione italiana futura. A dicembre era scesa allo 0,6%, verosimile che sia risalita a gennaio per l’effetto base.

BTp 5 anni, ecco rendimento netto reale atteso

Per capire quale possa essere il dato medio per il prossimo quinquennio, possiamo fare riferimento alle previsioni del mercato tramite il BTp Italia 22 novembre 2028 e cedola reale 1,60% (ISIN: IT0005517195).

Ieri, offriva meno del 2,05% in termini reali. L’inflazione quinquennale scontata risulta, quindi, intorno all’1,15%. Pur in risalita rispetto alle settimane precedenti, quando si arrivò ad attestare fino allo 0,80%, resta bassa. Prendendo per buono questo dato, otteniamo che il BTp a 5 anni ci offrirebbe oggi un rendimento netto reale in area 1,50%.

Il mercato sconta ad oggi tassi di interesse in calo dell’1,50% per quest’anno. E ciò si è riflesso nei prezzi, se pensate che questo bond debuttò nel settembre scorso sotto la pari e scendeva ai minimi in ottobre a 98,64 centesimi. A dicembre era salito fino a un massimo sopra 105,60, mettendo a segno un balzo del 7% in appena due mesi. Se gli investitori intravedranno nei prossimi mesi un allentamento monetario ancora più spinto, i prezzi saliranno ulteriormente, abbattendo i rendimenti. Molto remote le probabilità che il BTp a 5 anni torni a rendere quanto prima dell’aumento dei tassi. Allora, arrivò ad offrire anche meno del -0,10%. Altri tempi, che forse non torneranno più.

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