Il Tesoro ha reso noto l’esito del collocamento odierno relativo all’emissione del BTp Green con scadenza 30 ottobre 2037 e data di godimento fissata per il 30 aprile scorso. L’importo offerto è stato di 9 miliardi di euro, ben maggiore del taglio minimo atteso intorno ai 5 miliardi. La cedola annuale lorda è del 4,05%, corrisposta su base semestrale. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,865 centesimi, per cui il rendimento lordo alla scadenza risulta essere del 4,104%. I dati risultano in linea con le nostre previsioni, come emerge dall’approfondimento di seguito.

Emissione BTp Green 2037

Neanche il tempo di digerire i dati relativi all’emissione del quarto BTp Valore e il Tesoro già annuncia il collocamento sindacato del BTp Green, quarto della serie e stavolta con scadenza il 30 ottobre 2037. Il mandato è stato affidato al seguente gruppo di banche: Bnp Paribas, Credit Agricole, Deutsche Bank, NatWest e Unicredit. Verosimile che l’emissione avvenga proprio nella mattinata di oggi e che i risultati vengano resi noti nel tardo pomeriggio.

Voci di spesa da finanziare

Il Tesoro ha altresì evidenziato che il portafoglio delle spese a cui attingere per il 2024 ammonta tra 11,50 e 13,50 miliardi di euro, inclusa la riapertura del BTp Green 2031 nel marzo scorso. Sono sei le categorie di spesa ammissibili. Ecco quali e per quali percentuali:

  • Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica: ∼ 1%
  • Efficienza energetica: 48-53%
  • Trasporti: 27-33%
  • Prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare: 7,5-8,5%
  • Tutela dell’ambiente e della diversità biologica: 6,5-8,5%
  • Ricerca: 4-5%

Quarta scadenza verde del Tesoro

Il quadriennio di riferimento riguarda l’anno in corso e i tre precedenti, ma con un peso maggiore assegnato agli ultimi due anni. Per il 2024 si fa riferimento alle previsioni, mentre per il triennio precedente ai dati consuntivi. I BTp Green 2037 contribuiranno, in parole semplici, a finanziare la transizione energetica dell’Italia.

Tre le scadenze emesse sino ad ora, a partire dagli inizi del 2021: 2045, 2035 e 2031. Non si differenziano dagli altri titoli di stato, se non per il solo fatto che lo stato si impegna a utilizzare i proventi raccolti per finanziare una delle suddette voci di spesa.

Rispetto ai green bond corporate, la differenza qui è che non esiste alcuna cedola step-up nel caso di mancato raggiungimento dei target prefissati. Questo non significa che il governo possa ignorare quanto promesso. Ne vale della sua reputazione sui mercati finanziari. Oltretutto, le spese legate alla transizione energetica esistono davvero e il loro finanziamento si rende necessario.

Ecco possibile cedola BTp Green 2037

E quale sarà all’incirca il rendimento del BTp Green 2037? Prendendo come riferimento altre scadenze omologhe ordinarie, dovremmo attenderci un esito intorno al 4%. Questo, a nostro avviso, sarà il livello attorno al quale sarà fissata la cedola. Da notare che questo genere di emissioni solitamente esitano un cosiddetto “greenium”, un premio verde o anche un rendimento leggermente inferiore alle altre scadenze. Un trend, tuttavia, che si è andato esaurendo sui mercati internazionali con l’aumento delle emissioni green.

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