Rispondiamo con piacere a un lettore in possesso di BTp 1 luglio 2034 con cedola 3,85% (ISIN: IT0005584856) per un controvalore nominale di 18.000 euro. Di recente, ha ricevuto notizia dalla banca in cui ha aperto il conto deposito titoli, che l’accredito della cedola tra un mese e mezzo sarà di circa 203 euro netti, anziché i 303 euro calcolati dall’investitore. Ci chiede le ragioni di questo pagamento inferiore alle attese.

Cedola semestrale a luglio più bassa

Il BTp 2034 è l’attuale “benchmark” a 10 anni del Tesoro italiano, cioè il titolo di stato decennale di riferimento.

Per capirci, quando si calcola quotidianamente lo spread con i Bund tedeschi, è al rendimento di questo bond che si guarda in questi mesi. L’emissione del nuovo BTp a 10 anni avvenne il 28 febbraio scorso per 4,5 miliardi di euro ed esitò un prezzo di 99,80 centesimi, per cui il rendimento lordo annuale risultò al 3,91%.

La cedola annuale lorda offerta dal BTp 2034 è del 3,85%. Questo significa che, ogni sei mesi (1 gennaio e 1 luglio dell’anno), il Tesoro paga all’obbligazionista l’1,9250% (3,85%/2) del capitale nominale investito. Il tasso è al lordo della trattenuta fiscale del 12,50%. Pertanto, l’accredito che l’investitore riceverà sul conto deposito titoli, sarà inferiore, ossia pari a circa l’1,68% ogni sei mesi. Ma non è questa la ragione per la quale il nostro lettore lamenta un pagamento inferiore alle attese. Egli, infatti, ha correttamente calcolato la cedola semestrale al netto dell’imposta. Su 18.000 euro, fanno proprio 303,19 euro.

Occhio a data di godimento

Come mai, quindi, la banca gli ha già fatto sapere che il primo pagamento di luglio sarà di 100 euro più basso? Commissioni o costi nascosti? Niente di tutto questo. Quando il Tesoro emise il BTp 2034 a fine febbraio, diede subito notizia che la prima cedola semestrale sarebbe stata “mini” e pari all’1,290385% lordo del capitale nominale. E non si tratta di un capriccio burocratico.

Se ci pensate bene, in data 1 luglio il nostro investitore riscuoterà una cedola semestrale, cioè in pagamento per il periodo che parte dall’1 gennaio. Tuttavia, sappiamo che l’acquisto del bond avvenne ufficialmente solo in data 1 marzo.

Cosa significa tutto questo? L’investitore si è privato della liquidità solo a partire dall’1 marzo ed è da quel giorno che decorre il calcolo degli interessi (data di godimento). E’ giusto così, altrimenti riceverebbe una cedola anche per un periodo in cui non aveva investito alcunché. Ci sono emissioni, comunque, che prevedono la fissazione della data di godimento retroattiva. Nel nostro caso, il BTp 2034 riconosce gli interessi per 122 giorni su un semestre teorico di 182 giorni. La cedola semestrale dell’1,9250% dovrà essere conteggiata al 67% (122/182) e risulterà pari proprio a quanto annunciato dal Tesoro.

Cedole BTp 2034 ordinarie da gennaio 2025

A questo punto, l’1,290385% di 18.000 euro fanno 232,27 euro. Al netto della trattenuta del 12,50%, scende a 203,24 euro. Questo sarà il primo pagamento del BTp 2034. Tutte le altre cedole successive, a partire a quella in pagamento in data 1 gennaio 2025, saranno di 303,19 euro. E se rivendo il bond in anticipo perdo la cedola maturata dall’ultimo pagamento del Tesoro? No, perché l’acquirente dovrà riconoscere, oltre alla quotazione di mercato, il rateo relativo ai giorni del semestre maturati dal venditore.

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