Sono passati quattro mesi dalla quarta e sinora ultima emissione di BTp Valore. Il Tesoro ha raccolto tramite questo nuovo bond dedicato esclusivamente al canale retail poco meno di 65 miliardi di euro in appena undici mesi. Un successo che è andato oltre ogni previsione, anche se l’edizione di maggio non ha brillato. La raccolta si è fermata a 11,23 miliardi. Non sono per nulla pochi, ma la media delle prime tre edizioni aveva sfiorato i 18 miliardi.

Acquisti di BTp tra famiglie rallentano

Dai risultati del BTp Valore maggio 2030 era emerso un segnale apparentemente chiaro per il governo: con i rendimenti in calo le famiglie sono più restie ad investire in titoli di stato.

I dati sugli acquisti complessivi negli ultimi mesi confermano il ridotto interesse. Dunque, stagione finita per questa tipologia di bond come accadde nel 2021 con i BTp Futura?

Nessuna fretta del governo a fine anno

Sul tema è intervenuto nei giorni scorsi il sottosegretario dell’Economia, Federico Freni, il quale ha partecipato al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Egli ha rassicurato i piccoli investitori che ci saranno nuove emissioni di BTp Valore. Quanto alla tempistica dei prossimi collocamenti, ha usato parole non chiare, ma ha fatto supporre che se ne riparlerebbe nel 2025. In effetti, al di là delle sue dichiarazioni, sembra emergere l’intenzione del Tesoro di puntare su un altro BTp Green entro la fine dell’anno. Inoltre, le emissioni nette negli ultimi mesi del 2024 sono attese negative. In altri termini, lo stato si limiterà a rifinanziare le scadenze, forse anche meno.

Non essendovi alcun particolare fabbisogno di liquidità imminente, ecco che la parola tornerebbe alle famiglie nei primi mesi del prossimo anno. Per allora è altrettanto probabile che i rendimenti risulteranno inferiori a quelli odierni e all’ultima edizione di maggio. Evidente che l’esecutivo non punti più ai grandi numeri dell’anno passato.

Non sembrano sostenibili, né immaginabili alla luce di cedole che per il tratto medio-breve della curva scenderebbero verosimilmente sotto il 3% o si aggirerebbero attorno a questa soglia.

Nuovi BTp Valore, ma soccorso futuro più da banche italiane

Ad ogni modo, i BTp Valore rientrano in una precisa strategia politica, ha ammesso Freni. Quale? Riportare in mani italiane la maggiore percentuale possibile di titoli di stato, così da sottrarli alla speculazione della finanza internazionale. Un’operazione che ad oggi ha avuto successo grazie alla corsa ai bond sovrani scatenatasi tra gli italiani a caccia di rendimento. Nei prossimi mesi e anni, come abbiamo scritto già, saranno perlopiù le banche italiane a rendere possibile il raggiungimento di questo obiettivo. Si stanno già riaffacciando sul mercato dopo una fuga durata circa due anni.

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