All’asta di oggi per i titoli di stato a medio-lungo termine c’è stata anche l’emissione della 19-esima tranche del BTp€i 15 maggio 2033 con cedola reale 0,10% (ISIN: IT0005482994). Il Tesoro ha così raccolto altri 1,5 miliardi, il massimo preventivato con la forchetta, a fronte di ordini per 2,16 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 86,64 centesimi, per cui il rendimento reale alla scadenza è risultato essere dell’1,72%. Bisogna anche considerare il coefficiente di indicizzazione di 1,15779. In pratica, gli investitori che si sono aggiudicati il titolo in asta, verseranno alla data di regolamento di dopodomani più di quanto non faccia intendere la quotazione.

Il prezzo effettivo sarà di 100,31. Infatti, c’è da riconoscere all’emittente la quota di inflazione cumulata dall’emissione del novembre 2021. La rivalutazione del capitale sarà accreditata tutta alla scadenza in un’unica soluzione.

Rischi di sottovalutazione dell’inflazione

Il BTp€i 2033 si confronta con il 3,70% offerto dal bond del Tesoro con cedola fissa e analoga scadenza. Questo porta alla conclusione che il mercato stia scontando aspettative d’inflazione del 2% medio all’anno da qui ai prossimi nove anni. A tanto ammonta la differenza tra i due valori. La Banca Centrale Europea (BCE) ha un target esattamente del 2%, per cui riuscirebbe a centrare l’obiettivo della stabilità dei prezzi dopo anni in cui questo è stato enormemente disatteso per eccesso.

E’ una buona notizia per il mercato obbligazionario. Significa che la BCE potrà permettersi di condurre una politica monetaria più espansiva nel medio-lungo periodo. E questo comporterebbe tassi di interesse più bassi e/o il ritorno all’acquisto di bond. I rendimenti si abbasserebbero e i prezzi si muoverebbero al rialzo. Se questo fosse lo scenario, avrebbe molto senso puntare sul tratto medio-lungo della curva. C’è il rischio, però, che il mercato stia sottostimando l’inflazione futura. Il discorso della scorsa settimana del presidente francese Emmanuel Macron dovrebbe accendere qualche spia.

Egli ha invitato la BCE ad adottare il doppio mandato come la Federal Reserve, al fine di poter tollerare un tasso d’inflazione maggiore.

BTp€i 2033 in portafoglio come asset difensivo

Se la politica trovasse un’intesa sul punto, la lotta all’inflazione si farebbe più debole. Il target del 2% resterebbe anche eventualmente invariato, ma allo stesso tempo la BCE disporrebbe di margini superiori ad oggi per allontanarvisi nel caso in cui dovesse sostenere l’economia dell’Area Euro. Bond indicizzati come il BTp€i 2033 si comprano in questa fase a prezzi che in futuro potrebbero rivelarsi bassi, qualora le aspettative d’inflazione e l’inflazione stessa si surriscaldassero. Averne una quota nel portafoglio obbligazionario sarebbe una buona idea.

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