Se il buongiorno si vede dal mattino, anche il collocamento del BTp Valore 2030 (ISIN: IT0005583478) dovrebbe andare bene. Il primo giorno ha visto 210.825 prenotazioni per complessivi 6,44 miliardi di euro. Nelle precedenti due emissioni, gli ordini al termine della prima giornata ammontarono rispettivamente a 5,43 e 4,77 miliardi. Nel primo caso raggiunsero i 18,3 miliardi e nel secondo i 17,2 miliardi al termine del collocamento.

Rendimenti in tendenziale calo sui mercati

Il BTp Valore 2030 ha una durata più lunga di due anni rispetto alla prima emissione e di un anno rispetto alla seconda.

Già questo è un elemento che va considerato per analizzarne l’appeal. In genere, sappiamo che le famiglie tendono a concentrarsi sulle scadenze medio-brevi, a differenza degli investitori istituzionali. E mentre le due emissioni nel giugno e nell’ottobre dello scorso anno avvennero in un contesto di aumento dei rendimenti – in ottobre raggiunsero il loro apice – questa volta i rendimenti tendono a ripiegare dai massimi. C’è aria di attesa per il primo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, anche se verosimilmente non sarà prestissimo.

Famiglie attratte dalla nuova emissione

Dunque, cosa starà attirando le famiglie per sottoscrivere il BTp Valore 2030? Ci troviamo dinnanzi a un bond del Tesoro con rendimento medio annuo lordo del 3,625% e netto del 3,17%. Previsto anche un premio fedeltà dello 0,70% alla scadenza, pari ad un altro circa 0,10% all’anno per coloro che conserveranno il titolo fino all’ultimo giorno. In questo momento, il rendimento a sei anni viaggia in area 3,40%. Per questo, l’emissione sta avvenendo a premio di una ventina di punti base.

Ma non è soltanto con i bond ordinari dello stesso Tesoro che dobbiamo effettuare il confronto. Sul mercato non esistono ancora alternative di pari grado di rischio e della medesima durata altrettanto remunerative. I conti deposito iniziano finalmente ad offrire soluzioni molto più vantaggiose rispetto a pochi mesi fa, ma a fronte di una maggiore tassazione degli interessi (26% contro il 12,50% sui titoli di stato) e perlopiù a tassi inferiori a quelli del BTp Valore in emissione.

BTp Valore 2030 a condizioni migliori

E l’inflazione? Le aspettative del mercato la scontano per l’Italia ad una media dell’1% per i prossimi cinque anni. Emerge dal confronto tra i rendimenti offerti dai titoli di stato ordinari e quelli del BTp Italia di pari durata. Questo significa che, almeno in teoria, il BTp Valore 2030 offrirebbe all’emissione la prospettiva di un rendimento netto reale medio intorno al 2,20%. Quando debuttò il primo bond retail della serie, l’inflazione italiana era ancora sopra il 7% e le aspettative d’inflazione entro la scadenza del 2027 risultavano superiori al 2,20%. A parità di rendimento annuo lordo all’emissione, rispetto al collocamento in corso, dunque, offriva prospettive assai meno interessanti.

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