Venerdì 25 agosto, il Ministero di economia e finanze emetterà la terza tranche del BTp short term con scadenza 29 settembre 2025 (ISIN: IT0005557084). All’asta saranno collocati titoli per un importo compreso tra 2,25 e 2,75 miliardi di euro. Parliamo di un bond della durata residua di 25 mesi, ideale per chi volesse esporsi su un orizzonte temporale medio-breve.

Attualmente, il BTp short term in questione sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana quota appena sotto la pari, in area 99,90 centesimi. Ciò determina un rendimento lordo alla scadenza superiore alla cedola lorda del 3,60%.

Esso risulta essere intorno al 3,75%. Al netto dell’imposta del 12,50%, sfiora il 3,30%. Niente affatto male per un investimento corto, anche perché ancora oggi non risultano esservi alternative di pari grado di sicurezza e durata altrettanto remunerative.

Condizioni dell’emissione

Questo BTp short term fu emesso per la prima volta in data 27 luglio. Poiché la data di regolamento della sottoscrizione di venerdì è fissata per il 29 agosto, i giorni di dietimi risulteranno 33. Significa che l’obbligazionista dovrà riconoscere all’emittente un rateo corrispondente a 33 giorni su un semestre di 184 giorni, in relazione alla cedola semestrale dell’1,80%. E considerate che lo stacco della prima cedola avverrà in data 29 settembre, quando l’obbligazionista avrà diritto a percepire un rateo (cedola corta) pari a 64 giorni su 184: 0,626087%.

In altre parole, gli investitori che sottoscriveranno dopodomani il BTp short term, riceveranno in pagamento dopo un mese 6,26 euro per ogni 1.000 euro di capitale nominale. Al netto dell’imposizione fiscale, saranno 5,48 euro.

BTp short term convenienti anche nel prossimo futuro

I BTp short term sono titoli di stato che all’emissione hanno una durata compresa tra un minimo di 18 e un massimo di 30 mesi. A seconda delle condizioni di mercato, possono anche essere sprovvisti di cedola. Non è questo il caso, visto che i rendimenti sono lievitati ai massimi da oltre un decennio a seguito dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.

Probabile che i rendimenti sul tratto medio-breve restino elevati anche per le prossime settimane, fintantoché da Francoforte non arriverà il segnale di un cambio di passo in politica monetaria.

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