Partiranno da domani le sottoscrizioni per il green bond di Alperia (ISIN: IT0005595373), provider altoatesino di servizi energetici improntanti alla sostenibilità ambientale. Le prenotazioni saranno possibili solamente tramite canale bancario a partire dalle ore 9.00 del 21 maggio e fino alle ore 17.30 del 31 maggio. L’emittente si riserva la facoltà di chiudere in anticipo il collocamento per il caso in cui gli ordini superassero l’importo massimo stabilito per l’offerto in 250 milioni di euro. Il taglio minimo è fissato in soli 1.000 euro, ragione per cui si tratta di un investimento per la prima volta rivolto dalla società al canale retail.

Green bond Alperia, cedola e date di reset

Successivamente all’emissione, il green bond di Alperia sarà quotato sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. La data di emissione sarà il prossimo 5 giugno e la scadenza il 5 giugno del 2029. Pertanto, l’obbligazione avrà durata quinquennale. La cedola fissa è stata fissata al 4,75% lordo e sarà corrisposta su base semestrale. Tuttavia, l’emittente può rimborsare il capitale in anticipo a partire dal 5 giugno 2026, cioè dopo due anni dall’emissione. Il prezzo di rimborso sarebbe di:

  • 102,375 nel caso in cui il rimborso avvenisse durante il terzo anno (5 giugno 2026/5 giugno 2027);
  • 101,88 nel caso in cui il rimborso avvenisse durante il quarto anno (5 giugno 2027/ 5 giugno 2028);
  • 100 nel caso in cui avvenisse nell’ultimo anno prima della scadenza (5 giugno 2028/5 giugno 2029).

Raccolta destinata al taglio emissioni CO2

Essendo un green bond, i proventi della raccolta netta saranno destinati al finanziamento dei cosiddetti Eligible Projects. Nel dettaglio, la società stima che il 60% andrà a beneficio di nuovi finanziamenti e il 40% di rifinanziamenti. L’obiettivo sarà di abbattere le emissioni di CO2 del 46% entro il 2027 e del 70% entro il 2031 per tendere al “net zero” entro il 2040. Il riferimento è ai livelli del 2021. Per quanto riguarda, invece, le emissioni di CO2 sostituibili, l’abbattimento dovrà essere del 90%.

Il green bond di Alperia ha rating BBB assegnato da Fitch, cioè presenta un rischio di credito medio. Nel 2023 ha maturato ricavi per 2,275 miliardi e un utile netto di 85 milioni, mentre l’esercizio si è chiuso con disponibilità liquide per 53 milioni. La società è partecipata per il 46,38% dalla Provincia Autonomia di Bolzano, per il 21% dalla Municipalità di Bolzano, il 21% dalla Municipalità di Merano e il restanto 11,62% dalla società pubblica Selfin.

Rischio di liquidità

Non è la prima emissione obbligazionaria. C’è in circolazione un altro green bond di Alperia con cedola fissa del 5,701% e in scadenza nel luglio del 2028. E proprio il monitoraggio di questo titolo per noi risulta importante, al fine di capire cosa ci può attendere con la nuova emissione. Gli ultimi scambi risalgono al luglio dello scorso anno, anche se c’è da dire che il lotto minimo è di 100.000 euro in questo caso. Praticamente, non c’è alcun mercato secondario per le compravendite. E la carente liquidità rappresenta uno dei rischi per le obbligazioni di cui spesso vi diamo conto e che non sempre il mercato retail valuta con attenzione.

C’è la probabilità che si ripeta lo stesso con il nuovo green bond di Alperia. Se accadesse, l’investitore troverebbe difficoltoso rivendere il titolo prima della scadenza. In questo scenario, gli spread denaro/lettera tendono ad essere relativamente ampi. Cosa significa? Il prezzo preteso dal potenziale venditore risulta essere decisamente superiore a quello che il potenziale acquirente sarebbe disposto a pagare. I tempi di negoziazione si allungano e alla fine una delle due parti ci rimette.

Green bond Alperia, sostegno al prezzo da call sopra la pari

Anche l’esercizio della call costituisce un rischio per l’investitore. Esso perderebbe le cedole del green bond di Alperia per il periodo rimanente fino alla scadenza. Tuttavia, la fissazione di un prezzo di rimborso sopra la pari limita tale perdita e offre sostegno alla quotazione sul secondario.

L’obbligazionista riceverebbe in pagamento un capitale superiore al costo sborsato in fase di sottoscrizione (100). Probabile, infine, che l’emittente si avvalga di tale facoltà in un contesto di tassi di interesse in calo, avendo l’opportunità di rifinanziarsi sul mercato a costi inferiori, estinguendo un debito più oneroso per via delle maggiori cedole.

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