Il Ministero delle Finanze del Messico si mostra soddisfatto dell’esito dell’operazione di rifinanziamento del debito da 6,6 miliardi di dollari, appena conclusa. Il paese emergente ha emesso obbligazioni a 10 anni con scadenza 2031 e cedola 2,659% per 1,825 miliardi e una a 40 anni con scadenza 2061 e cedola 3,771% per 1,8 miliardi. Si è trattato “di uno dei tassi più bassi del mercato”, ha comunicato il dicastero con una nota. In effetti, la domanda è stata alta, pari a 16 miliardi, ed è arrivata da oltre 300 investitori istituzionali.

Queste emissioni serviranno a migliorare il profilo del debito pubblico messicano e non sono insolite nel paese.

Gli obbligazionisti potranno cedere i titoli in loro possesso e in scadenza tra il 2023 e il 2030 per il nuovo decennale e i titoli in scadenza tra il 2046 e il 2050 per il nuovo quarantennale. Inoltre, il Messico riacquisterà due bond in scadenza nel 2022, al fine di ridurre da qui ai prossimi due anni del 75% il debito estero in scadenza.

Bond Messico a 100 anni in dollari ed euro, ecco rendimenti e rischi

Il rating sovrano messicano è medio-basso: BBB per S&P, BBB- per Fitch e Baa1 per Moody’s. Siamo sostanzialmente sui livelli dell’Italia, sebbene il rapporto tra debito e PIL qui abbia chiuso nel 2019 al 45,50%, un terzo del nostro. Secondo Fitch, quest’anno dovrebbe salire al 50%, in perfetta media con i paesi a cui l’agenzia assegna tale giudizio. I rendimenti dei bond in pesos appaiono ancora interessanti, con il decennale che offre il 5,95%. Tuttavia, bisogna considerare che il cambio contro il dollaro ha perso quest’anno il 7%, pur avendo recuperato più del 9% rispetto ai livelli di fine settembre.

Migliori relazioni con la Casa Bianca?

Questo trend dovrebbe impattare positivamente sull’inflazione, che a ottobre si è attestata al 4%, poco meno del 4,25% a cui la banca centrale ha fissato i tassi d’interesse. L’eventuale disinflazione farebbe bene al mercato obbligazionario, prospettando un possibile nuovo taglio dei tassi senza indebolire il cambio.

Nel frattempo, anche le obbligazioni denominate in dollari sono rincarate e oggi il bond aprile 2030 e cedola 3,25% (ISIN: US91087BAH33) offre un rendimento del 2,48%, quasi 160 punti base in più del Treasury di pari durata.

Il Messico soffre di scarsa crescita e della spada di Damocle che pende sui suoi conti pubblici per effetto dell’elevato indebitamento della compagnia petrolifera statale Pemex. Per contro, la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali dovrebbe schiarire le nubi sul suo tasso di cambio, dato che con la presidenza Trump il paese ha dovuto accettare un nuovo accordo commerciale apparentemente meno favorevole del NAFTA. In sostanza, la nuova amministrazione dovrebbe mostrarsi più amichevole nelle relazioni diplomatiche e commerciali e il peso dovrebbe beneficiarne, offrendo prospettive migliori per gli investitori sul mercato del debito in valuta locale.

La caduta del Messico tra i debitori “spazzatura” è quasi scontata sui mercati

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