Domani, 23 febbraio, si terrà l’asta del Tesoro per l’emissione del nuovo BTp short term e altri due bond indicizzati all’inflazione europea. L’importo offerto è compreso complessivamente tra un minimo di 4,25 e un massimo di 5,5 miliardi di euro. La parte del leone la farà la scadenza più corta, che da sola inciderà per 3,5-4 miliardi. Data di rimborso fissata per il 28 gennaio 2026 e cedola fissa lorda del 3,20% all’anno. La sua durata è di 23 mesi, vale a dire due anni meno un mese.

In attesa del taglio dei tassi

Il BTp short term non è altro che un bond del Tesoro della durata iniziale compresa tra 18 e 30 mesi. Sostituisce da qualche anno a questa parte i CTz, i Certificati del Tesoro zero coupon, cioè sprovvisti di cedola. Si tratta di un tratto interessante della curva sovrana per una fase come questa. L’atteso taglio dei tassi di interesse sprona, in effetti, il mercato a posizionarsi sulle scadenze più corte per cercare di ricavare ancora rendimenti elevati e su quelle più lunghe in un’ottica speculativa, cioè confidando in una risalita dei prezzi.

Due bond indicizzati all’inflazione Eurostat

E ci saranno anche due bond indicizzati all’inflazione Eurostat per l’Eurozona. Nel dettaglio, avremo l’undicesima tranche del BTp€i 15 maggio 2029 e cedola reale dell’1,50% (ISIN: IT0005543803) per 0,5-1 miliardo. Questo titolo si acquista sul mercato secondario poco meno della pari e offriva ieri un rendimento reale alla scadenza in area 1,55%. Esso si confronta con circa il 3,35% offerto dal bond del Tesoro con cedola fissa e simile durata. La differenza dell’1,80% segnala il tasso medio annuo d’inflazione nell’Area Euro atteso dagli investitori da qui al prossimo quinquennio. Trattasi di un dato inferiore al target del 2% della Banca Centrale Europea.

Infine, la 42-esima tranche del BTp€i 15 settembre 2041 con cedola reale del 2,55% (ISIN: IT0004545890) per 0,25-0,50 miliardi.

In questo caso, la durata residua del bond è di circa diciassette anni e mezzo. Sul mercato si acquista ad una quotazione ben sopra la pari, intorno a 106,30 nel corso di questa settimana. A ciò corrisponde un rendimento reale alla scadenza di circa il 2,05% contro 4,25% del bond omologo per durata e con cedola fissa. La differenza è qui del 2,20%, che sarebbe il tasso d’inflazione medio annuo scontato dal mercato per l’Eurozona nel lungo periodo. Siamo sopra il target del 2%.

Prima cedola corta per BTp short term

A proposito, nel caso dei due bond indicizzati il prezzo da pagare è superiore a quello che segnala la semplice quotazione di mercato. Bisogna aggiungervi anche l’inflazione cumulata dall’emissione fino alla data in cui avviene la compravendita, visto che la rivalutazione avviene tutta alla scadenza. In ciò si distinguono dai BTp Italia con rivalutazione semestrale del capitale. Invece, per il BTp short term ci sarà una prima cedola “corta” e pari all’1,336264% del capitale nominale. Essa corrisponderà a 152 giorni di possesso su un semestre di 182 giorni. La prima data di pagamento sarà il 28 luglio prossimo.

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