Dal 26 febbraio sarà in emissione il BTp Valore con scadenza nel marzo 2030. Il collocamento si concluderà venerdì 1 marzo alle ore 13.00, salvo chiusura anticipata. Le due emissioni precedenti sono andate benissimo, oltre ogni previsione. Hanno raccolto rispettivamente 18,3 e 17,2 miliardi di euro. Anche il prossimo bond sarà rivolto esclusivamente agli investitori retail e staccherà cedole con cadenza trimestrale e crescenti nel tempo secondo una tempistica “3+3”. In altre parole, ci sarà un tasso di interesse valido per i primi tre anni e seguito da un tasso più alto per il restante triennio.

I sottoscrittori che manterranno il titolo in portafoglio fino alla scadenza, percepiranno anche un premio fedeltà dello 0,70%.

Ipotesi investimento di 10.000 euro

Ipotizziamo di investire nel BTp Valore 2030 una somma di denaro di 10.000 euro. Vediamo cosa succede. Il versamento sarà integrale, in quanto l’emissione avverrà alla pari. Non conosciamo l’entità delle cedole minime garantite, la cui comunicazione avverrà il prossimo 23 febbraio, cioè il venerdì precedente all’avvio del collocamento. Possiamo solo farci un’idea. Al momento, il BTp a 6 anni ordinario in scadenza nel marzo 2030 con cedola fissa offre un rendimento di poco superiore al 3,20%. Poiché il Tesoro ha sinora fissato cedole (rendimenti) superiori ai livelli di mercato, scommettiamo che faccia così anche stavolta.

Cedole trimestrali fino alla scadenza

Orientativamente, stimiamo una cedola media del 3,50%. Questo implica che sarà più bassa per il primo triennio e più alta per gli ultimi tre anni. Sempre a titolo di pura supposizione e sulla base delle attuali condizioni di mercato, immaginiamo una prima cedola del 3,20% e una seconda del 3,80%. Ogni tre mesi per i primi tre anni, l’obbligazionista riceverà in pagamento lo 0,80% del capitale nominale, cioè dei 10.000 euro. L’accredito sarà di 80 euro, che al netto dell’imposta del 12,50% scende a 70 euro. In tutto, 280 euro all’anno, il 2,8%.

A decorrere dalla data di pagamento del giugno 2027, la cedola trimestrale salirebbe allo 0,95% lordo, pari a circa lo 0,83% netto.

Sarebbero 83,13 euro per un importo annuale complessivo di 332,50 euro o 3,325%. Facendo la somma, per i primi tre anni l’obbligazionista incasserebbe cedole per un ammontare totale di 840 euro. Negli ultimi tre anni, riceverebbe altri 997,50 euro. Ma non è tutto. Avendo acquistato il BTp Valore 2030 in fase di collocamento e mantenuto fino alla scadenza, gli sarebbe riconosciuto anche il premio fedeltà dello 0,70%. Altri 70 euro lordi, pari a 61,25 euro netti.

Rimborso del capitale e premio fedeltà

Nel marzo del 2030, il Tesoro rimborserà il capitale di 10.000 euro e l’ultima cedola trimestrale insieme al premio fedeltà. A quel punto, l’investitore avrà ricevuto in pagamento 11.898,75 euro. Il suo rendimento netto sarà dato chiaramente dai circa 1.900 euro superiori al capitale versato. Nel corso dei sei anni, comunque, l’investitore sarà anche chiamato a pagare l’imposta di bollo dello 0,20% sul conto titoli. Ad occhio e croce, la media di 20 euro all’anno per un esborso complessivo di 120 euro. Sottraendolo dal rendimento, la somma netta effettivamente percepita dall’operazione si attesterebbe sui 1.700 euro.

Rivendita del BTp Valore prima della scadenza

Nessuno vieterebbe di rivendere il BTp Valore 2030 prima della scadenza. In quel caso, si perderebbero le cedole per il periodo rimanente e il premio fedeltà. Inoltre, ci si esporrebbe alle quotazioni di mercato. Se queste fossero superiori a 100, cioè al prezzo pagato durante il collocamento, si otterrebbe un guadagno in conto capitale. Se fossero inferiori, si accuserebbe una perdita. Attualmente, i due BTp Valore emessi nel 2023 quotano sopra la pari, rispettivamente a 101,20 e 103,50 nella seduta di ieri. Ciò si deve al calo dei rendimenti registratosi da quando questi bond hanno fatto la loro comparsa sul mercato.

Probabile che i rendimenti italiani continuino a scendere nei prossimi mesi e anni, quando la Banca Centrale Europea avrà abbassato i tassi di interesse sotto i livelli già prezzati dal mercato obbligazionario.

E ciò consentirebbe eventualmente al possessore del BTp Valore 2030 di rivendere il titolo senza subire perdite o persino guadagnando qualcosa. La somma disinvestita potrebbe essere impiegata altrimenti, magari per acquistare asset con tendenza all’apprezzamento in condizioni monetarie più espansive. Ma sono ragionamenti fin troppo prematuri. Ad oggi non conosciamo neppure le cedole dell’emissione di fine mese.

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