Investire nei distributori automatici di merendine e bevande? Perché no. In tempi di crisi è un settore che tira per i bassi costi offerti al consumatore finale. Ma anche per la comodità. Il business della distribuzione automatica di snack e bevande calde sta prendendo sempre più piede nel nostro paese, così come in tutta Europa. E l’Italia fa da apripista. Lo si nota entrando in qualsiasi locale aperto al pubblico, dove troviamo macchine distributrici installate in ogni angolo degli ospedali, delle stazioni, delle metropolitane, delle scuole, delle grandi aziende, ecc.

Per non parlare della pubblica amministrazione che, grazie ai contratti di fornitura di bevande calde negli uffici ha ridotto i tempi della pausa caffè dei suoi dipendenti risparmiando parecchio. Così IVS Group, leader italiano e terzo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici, dopo essersi messo in mostra l’anno scorso con lo sbarco del titolo a Piazza Affari, ha collocato la scorsa settimana un bond high yield da 200 milioni di euro che ha riscosso buon successo fra gli investitori istituzionali. A ulteriore dimostrazione che gli affari vanno bene.

 

Obbligazioni IVS Group 7.125% 2020 in dettaglio

 

Il prestito obbligazionario di tipo “senior secured” da 200 milioni di euro (XS0911441409) scadrà nel 2020 e paga una cedola annuale a tasso fisso del 7,125% il primo aprile di ogni anno. Le Obbligazioni sono state quotate sull’Euro MTF Market della Borsa di Lussemburgo dopo essere state collocate da un pool di banche coordinato da BNP Paribas e Banca IMI presso investitori professionali e raccogliendo in poche ore ordini complessivi per un importo superiore a 3 volte l’ammontare dell’operazione. IVS Group – si apprende da una nota – utilizzerà i proventi delle obbligazioni per rimborsare gran parte dei debiti, riducendo significativamente la dipendenza da finanziamenti bancari e allungando l’orizzonte temporale delle scadenze finanziarie sino al 2020, e per altre esigenze, incluse acquisizioni mirate, al fine di migliorare costantemente la densità di distributori automatici sul territorio e conseguentemente, la propria posizione sul mercato.

IVS Group punta a rafforzare la sua provata capacità di innovare tecnologie, prodotti e servizi di qualità nel settore del vending, in particolare nei segmenti di mercato pubblico e dei trasporti. I bond IVS Group, con taglio minimo di negoziazione da 100.000 euro e multipli aggiuntivi da 1.000 euro, non hanno rating e vengono scambiate al momento a 104,50 sul mercato over the counter (Otc) rendendo a scadenza il 6,50%.

 

Ricavi in crescita per IVS Group nel 2012 e utile netto positivo pausa caffe luca e paolo

 

A livello di conti,nonostante la crisi economica in atto, IVS Group ha terminato il 2012 con ricavi per 297,8 milioni di euro, in aumento del 7% rispetto ai 278,37 milioni realizzati nell’esercizio precedente. L’ebitda è passato a 60,8 milioni, + 2,5% rispetto al 31 dicembre 2011 e l’utile netto rettificato per gli effetti della fusione con Italy1 Investment, è balzato da 2,7 milioni a 11,4 milioni. A fine 2012 l’indebitamento netto era sceso a 168,5 milioni di euro, dai 364,1 milioni di inizio anno dopo il completamento nel corso dell’anno di 16 acquisizioni tra società e rami d’azienda, per un Enterprise Value complessivo di circa 63 milioni. Obiettivo di IVS Italia per il 2013 del gruppo nato nel 1972 e guidato da Cesare Cerea (presidente) e Pietro Gualdi è quello di proseguire nell’espansione a livello nazionale del settore foodservice e in particolare nel mercato dei distributori automatici dove già detiene una quota dell’11,8%. IVS detiene in gestione un parco di circa 140.000 distributori, di cui 89.000 automatici e 50.000 semi automatici, che erogano circa 700 milioni di consumazioni all’anno. In qualità di leader su un mercato altamente frammentato, IVS gode di significative economie di scala e vantaggi relativi soprattutto ai costi del personale, composto da 2.100 dipendenti, che incidono non più del 30% (meno della media) sui ricavi.

 

Dove investire? Il consumo di caffè e di bottigliette d’acqua dei distributori è in espansione…

 

distributori caffeSecondo lo studio di settore relativo al 2011, che Confida ha commissionato ad Accenture,  il comparto è cresciuto nel complesso del 2,3%, passando da circa 2.580 milioni di euro a oltre 2.60° milioni euro di fatturato operando con circa 35.000 addetti, con oltre 2 milioni di macchine installate in Italia, una ogni 29 abitanti. Il numero delle consumazioni in Italia è anch’esso in crescita e ha superato la soglia dei 6,5 miliardi annui, assestandosi su un +2,5%. Inoltre l’Italia è tra i leader nella produzione di distributori automatici e di sistemi di pagamento di cui esporta circa il 70%. Tra i prodotti in crescita, spiccano le capsule di caffè monoporzionato. Nel 2011 ne sono state consumate circa 115 milioni in più rispetto all’anno precedente, con un aumento intorno al 7%. In calo gli snack e i pasti pronti (rispettivamente – 1% e -3%). In lieve crescita le bevande calde e fredde, con un incremento di circa l’1%. Tra i distributori automatici più gettonati ritroviamo l’acqua anche se queste macchine hanno la capacità di vendere prodotti di ogni tipo:  auricolari per cellulari e caricabatterie, fiori, giocattoli, calze, yogurt e, naturalmente, alimentari che vanno dagli snack alle macedonie, dal latte ai gelati