E’ un buon momento per i titoli di stato italiani. Solamente la settimana scorsa si chiudeva in bellezza e con numeri record il collocamento del BTp Valore con scadenza nel marzo 2030. Ordini per 18,316 miliardi di euro, superiori al precedente massimo storico dei 18,19 miliardi raccolti tra le famiglie nel giugno scorso. E l’ultima riunione del board della Banca Centrale Europea di questo giovedì ha aperto al taglio dei tassi di interesse, con ogni probabilità a giugno. Il mercato ha reagito con cali vistosi dei rendimenti e dello spread italiano.

A beneficiarne particolarmente è il BTp a 50 anni, la scadenza più longeva sinora emessa dal Tesoro nel nostro Paese.

Duration alta, prezzi volatili

Ribattezzato anche bond ‘Matusalemme’, la sua data di rimborso è fissata per l’1 marzo del 2072 e stacca una cedola su base annuale pari al 2,15% lordo (ISIN: IT0005441883). Un precedente titolo a mezzo secolo era stato emesso nel 2016 per la prima volta e con scadenza l’1 marzo del 2067.

I BTp a 50 anni sono stati zavorrati negli ultimi anni dal boom dei rendimenti. Avendo una “duration” elevata, i prezzi tendono a muoversi molto velocemente con la variazione dei rendimenti sottostanti. Il BTp 2072 fu emesso a condizioni di mercato ormai impensabili, vale a dire quando i tassi di interesse stavano a zero. Pensate che nell’agosto del 2021 la quotazione si attestava a 105, mentre nell’ottobre scorso era arrivata a scendere fino a 49 centesimi. Praticamente, si è più che dimezzata.

Balzo della quotazione nell’ultimo mese

Ieri, la quotazione del BTp a 50 anni risultava salita in area 62,50 centesimi. Dai minimi di ottobre, un balzo superiore al 27%. Ma a fine dicembre era salita ad un massimo di 64,30 centesimi. Solamente nell’ultimo mese, comunque, il guadagno ha sfiorato il 7%. La quotazione era ridiscesa in area 58,50 centesimi agli inizi di febbraio. Aggiungiamoci anche la cedola dello 0,3% maturata nel frattempo e otteniamo un guadagno lordo complessivo superiore al 7%.

Al netto della ricevuta fiscale del 12,50%, scenderemmo a poco meno del 7%.

In effetti, il BTp a 50 anni ha visto scendere il rendimento lordo nell’ultimo mese dello 0,28%: dal 4,18% al 3,90%. E questo vi fa capire come piccole variazioni possano innescare grosse salite e discese di prezzo. Allo stato attuale, la cedola netta effettiva vale intorno al 3% contro circa il 3,20% di un mese fa. Essa si ottiene rapportando la cedola alla quotazione e valutandola al netto dell’imposta.

BTp a 50 anni senza premio sul trentennale

Una curiosità: vi aspettereste che il BTp a 50 anni renda a premio sulla scadenza trentennale. Non è così. Ieri, offriva lo 0,30% in meno e un mese fa il -0,25%. Dunque, non solo rende di meno, ma ha persino ampliato il differenziale. Succede perché, oltre un certo limite temporale abbastanza lungo, il mercato smette di chiedere puntualmente rendimenti maggiori con l’allungarsi delle scadenze. Anzi, è probabile che scelga di inserire in portafoglio i titoli più duraturi per specularvi al rialzo in una fase di attesa per l’imminente taglio dei tassi.

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