Nei giorni scorsi, Lottomatica aveva annunciato l’emissione di due nuove obbligazioni per un importo complessivo di 500 milioni di euro. L’operazione è finalizzata al finanziamento dell’acquisizione di SK365, società leader sul mercato italiano delle scommesse online, valutata 639 milioni. Per un centinaio di milioni si attingerà alla cassa disponibile, mentre altri 50 milioni arriverebbero dall’estensione della linea di credito revolving.

Pricing obbligazioni tasso variabile

Stamane, Lottomatica ha fissato il pricing delle obbligazioni a tasso variabile, denominate “Floating Rate Senior Secured Notes due 2030”.

Il prezzo di vendita è di 99,50 centesimi e la cedola sarà pari all’Euribor a 3 mesi più uno spread del 4%. Il collocamento si chiuderà giorno 14 dicembre. La scadenza di questo bond sarà in data 15 dicembre 2030.

Considerato che l’Euribor a 3 mesi sia attualmente al 3,95%, la cedola iniziale si attesterebbe in area 7,95%. Il rendimento lordo risulterebbe ancora più alto, visto che le obbligazioni Lottomatica saranno offerte a sconto. Di fatto, ci troviamo dinnanzi a un iniziale 8%. Tuttavia, il tasso variabile comporta l’assunzione di un rischio per l’investitore. Negli anni prossimi, l’Euribor a 3 mesi è atteso in calo. Nella media dei prossimi due anni, il mercato lo sconta intorno al 3%.

Questo significa che le obbligazioni Lottomatica a tasso variabile offrirebbero cedole calanti nel corso del tempo, sebbene non sia possibile a priori prevederne l’andamento fino alla scadenza. Quanto all’altro bond, esso è a tasso fisso e sarà emesso con cedola del 7,125% e durata sempre di sette anni.

Obbligazioni Lottomatica a premio sui BTp

Tornando al possibile rendimento iniziale delle obbligazioni Lottomatica a tasso variabile, il premio sul BTp a 7 anni sarebbe attualmente in area 415 punti base o 4,15%. Al netto della diversa imposizione fiscale, però, si ridurrebbe intorno ai 255 punti o 2,55. In ogni caso, rimarrebbe cospicuo. C’è da tenere conto dei bassi rating: Ba3 per Moody’s e BB- per S&P.

Il debito societario è classificato, dunque, come “junk” o “spazzatura”.

Il titolo in borsa guadagna il 15% dall’IPO di maggio a Piazza Affari e porta la capitalizzazione a 2,37 miliardi. L’utile netto nei primi nove mesi dell’anno è stato di 75,48 milioni. Ma l’indebitamento finanziario vale 1,24 miliardi, sostanzialmente alla stregua dei ricavi al 30 settembre scorso.

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