Anche il 2024 sarà un anno particolarmente impegnativo sul fronte delle emissioni di debito pubblico. L’anno che si sta per concludere ha visto il Tesoro collocare sul mercato titoli per un ammontare complessivo di 516 miliardi di euro, di cui 360 miliardi a medio-lunga scadenza. Di questi, 16,5 miliardi sono stati concambi. L’anno prossimo, le emissioni di titoli a medio-lunga scadenza sono attese nell’ordine dei 340-360 miliardi, al netto dei fondi ricevuti con il Pnrr. A questi si sommano ovviamente i BoT della durata fino a 12 mesi.

E anche in considerazione dello sforzo notevole atteso, il Tesoro ha annunciato che potrà emettere altri BTp Valore e BTp Italia.

Esso ha ricordato che nel corso di quest’anno sono stati emessi due titolo del primo per un controvalore superiore ai 35 miliardi, mentre dei bond indicizzati all’inflazione italiana c’è stata una sola emissione per 10 miliardi, a fronte di scadenze per 25 miliardi. Pertanto, le emissioni nette sono risultate profondamente negative. Per il 2024, di BTp Italia in scadenza ve ne sono per 12 miliardi. Ecco che si prospetta almeno un’altra emissione, anche se c’è da considerare che il tracollo dell’inflazione sta rendendo questi titoli molto meno appetibili rispetto ai mesi scorsi.

Successo dei BTp Valore dovuti al boom dei rendimenti

Per quanto riguarda i BTp Valore, si tratta di un bond esclusivamente retail con cedole crescenti e nel caso dell’emissione di ottobre la loro corresponsione avviene per la prima volta ogni tre mesi, anziché ogni sei. Previsto anche in questo caso un premio fedeltà per gli obbligazionisti cassettisti, ossia che mantengono il titolo in portafoglio fino alla scadenza.

La corsa ai BTp negli ultimi due anni si deve al boom dei rendimenti. Ora che il trend si è invertito, dovremmo aspettarci un calo di interesse tra le famiglie, anche se le alternative d’investimento restano meno proficue.

Tanto per farvi un esempio, il BTp Valore 2028, ossia della durata di cinque anni, ha debuttato con un rendimento medio lordo annuo sopra il 4,25%. A distanza di due mesi e mezzo dall’emissione, il rendimento quinquennale sul mercato sovrano italiano è sceso al 2,95%.

Emissioni in base alla domanda attesa

La stessa inflazione, che un anno fa viaggiava a ridosso del 12%, a novembre è crollata allo 0,7%. Per quanto in un portafoglio obbligazionario diversificato i BTp Italia dovrebbero esservi, pur con una presenza minima, molte famiglie probabilmente non ne avvertiranno già da adesso il bisogno.

Il successo delle emissioni retail quest’anno è stato un segnale positivo per i mercati finanziari, prospettando una domanda sufficiente a coprire le copiose emissioni di questi mesi. Il Tesoro valuterà l’opportunità di ulteriori collocamenti anche tendendo in considerazione la possibile domanda. Difficile replicare i record di quest’anno per i BTp Valore, ma perlomeno dovrà dimostrare ancora una volta di essere capace di attirare ordini di un certo livello. Pur con gli interessi attesi in calo, il 2024 resta una sfida per gli emittenti più deboli.

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