Al 31 maggio scorso il Ministero di economia e finanze aveva emesso titoli di stato a medio-lunga scadenza per 158 miliardi di euro. Tenuto conto delle emissioni anche di giugno, nel secondo semestre dell’anno dovrà reperire altri 118 miliardi. La cifra, pur elevatissima, risulta inferiore di 33 miliardi ai bond in scadenza. Il programma delle emissioni al 30 giugno sarà pari al 62% del totale previsto per l’intero 2023. Insomma, l’anno si rivela impegnativo per il Tesoro, ma siamo a buon punto e, grazie a emissioni nette negative per le scadenze medio-lunghe, la domanda dovrebbe reggere.

Ed è stato anche pubblicato il programma relativo al terzo trimestre, cioè per i mesi di luglio, agosto e settembre. In emissione ci saranno quattro nuovi titoli di stato:

  • BTp short term 29/09/2025
  • BTp 3 anni       15/09/2026
  • BTp 7 anni       15/11/2030
  • BTp 10 anni     01/03/2034

Orizzonte temporale per famiglie

Prima che ciascuno di questi bond sarà rimpiazzato dal successivo, le emissioni minime dovranno ammontare a 10 miliardi di euro. Un modo per consentire la creazione di un mercato secondario grazie alla sufficiente liquidità per ciascuna scadenza. I nuovi titoli di stato sono di durata compresa tra 2 e 10 anni. Dunque, rientrano nell’orizzonte temporale d’investimento per le famiglie italiane. Non sono stati indicati i tassi d’interesse lordi annui offerti, semplicemente perché saranno fissati a ridosso della prima emissione sulla base delle condizioni di mercato.

Attualmente, le cedole per i quattro titoli di stato di pari durata sono rispettivamente del 3,40%, 3,80%, 3,70% e 4,35%. A meno che non vi siano sorprese negative, risulteranno più basse per le nuove emissioni. Ad esempio, il rendimento del BTp a 10 anni nelle ultime settimane è sceso parecchio. Grosso modo, se il Tesoro dovesse fissare oggi la cedola per il nuovo bond, non andrebbe verosimilmente oltre il 4%.

Tra nuovi titoli di stato nessun annuncio su bond retail

Non ci sono aggiornamenti su eventuali emissioni di nuovi BTp Italia o BTp Valore.

Dato il successo di entrambi i collocamenti di quest’anno, è ipotizzabile che il Tesoro voglia aumentarne l’offerta, confortato dall’elevata domanda che proviene dalle famiglie italiane a caccia di rendimento. In realtà, queste emissioni retail non sono inserite di regola nel programma trimestrale. Sono per l’appunto un fuori programma.

Difficile, comunque, che un collocamento di questo genere si tenga in estate. Le famiglie sono in vacanza e, in generale, i mercati sono poco liquidi. In effetti, si vocifera che almeno un nuovo collocamento tra BTp Italia e BTp Valore si terrà a partire dal mese di ottobre. Poiché l’inflazione tenderà a ridursi nei prossimi mesi e il successo da record ha riguardato il BTp Valore, scommettiamo che la prossima emissione entro l’anno dedicata al retail riguardi proprio questo titolo.

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