Giovedì 13 giugno il Tesoro terrà l’asta mensile dedicata all’emissione dei titoli del debito pubblico a medio-lungo termine. Per l’occasione punterà a raccogliere fino a un massimo di 9 miliardi di euro. Saranno quattro i bond offerti, tra cui il nuovo BTp a 3 anni con scadenza 15 luglio 2027 e cedola 3,45%. La tranche sarà di importo compreso tra un minimo di 3,5 e un massimo di 4,5 miliardi. Stando alle attuali condizioni di mercato, l’emissione avverrebbe probabilmente un po’ sotto la pari, esitando un rendimento in area 3,50% o di poco superiore.

Prima cedola corta per BTp 3 anni

Il nuovo BTp a 3 anni staccherà il prossimo 15 luglio la prima cedola, ma sarà corta per via del breve periodo di possesso del bond dalla data di emissione, fissata formalmente per il 17 giugno. Questa è la data fissata per il regolamento di tutti i bond. Per i 28 giorni il tasso lordo riconosciuto sarà dello 0,265385%. Su ogni 1.000 euro, l’obbligazionista riceverà 2,65 euro lordi, ossia 2,32 euro netti.

E c’è il BTp a 7 anni

Ci sarà anche la terza tranche del BTp 15 luglio 2031 con cedola 3,45% (ISIN: IT0005595803) per un importo di 2-2,5 miliardi. Questo bond tratta al momento a meno di 98 centesimi sul mercato secondario, offrendo un rendimento in area 3,85%. Anche in questo caso cedola corta a luglio. Poiché l’emissione avvenne il 15 maggio, saranno 61 i giorni di possesso nel semestre di 182 giorni. Il tasso lordo corrisposto sarà dello 0,578159%: 5,78 euro per ogni 1.000 euro di capitale nominale, pari a 5,06 euro netti.

Due scadenze lunghe in asta

Tra 1 e 1,25 miliardi arriveranno dalla quarta tranche del BTp 1 ottobre 2039 con cedola 4,15% (ISIN: IT0005582421). Ai prezzi di mercato di circa 98 centesimi, rende circa il 4,40%. Infine, altri 1-1,25 miliardi saranno incassati con l’emissione della 14-esima tranche del BTp 1 settembre 2049 e cedola 3,85% (ISIN: IT0005363111). Il bond venne emesso agli inizi del 2019, quando l’Italia era attraversata da forti tensioni sul suo mercato sovrano a causa dello scontro tra Roma e Bruxelles sui conti pubblici.

La cedola fu fissata a livelli considerati elevati per quel periodo, anche se ciò ha frenato la caduta dei prezzi con l’aumento dei tassi nel 2022.

In questo momento, il BTp 2039 quota a poco più di 91 centesimi e offre circa il 4,50%. Insieme al BTp 2039 si rivela un potenziale buon investimento per coloro che volessero puntare sul tratto lungo della curva, al fine di sfruttare il rialzo dei prezzi con il calo sia dell’inflazione che dei tassi.

Nuovo BTp 3 anni ancora allettante

L’asta di giovedì sarà la prima dopo le elezioni europee, che hanno visto l’affermazione del governo Meloni e la bocciatura dei governi di Emmanuel Macron e Olaf Scholz. I rendimenti sovrani sono risaliti nettamente per la crisi politica apertasi in Francia con le elezioni anticipate. Il debutto del nuovo BTp a 3 anni non arriva nel momento migliore per lo stato italiano, mentre per i risparmiatori rappresenta un’altra opportunità d’investimento a medio-breve termine a tassi ancora allettanti. Ricordiamo, infatti, che nel mese di maggio l’inflazione italiana è stata dello 0,8% e nei primi cinque mesi dell’anno mediamente si è attestata sotto lo 0,9%. I rendimenti offerti appaiono, dunque, congrui.

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