Nuova scorpacciata di titoli di stato per il mercato primario. Venerdì 29 aprile, il Tesoro emetterà debito pubblico per un controvalore compreso tra 6,5 e 8 miliardi di euro. Tre i bond che saranno offerti: la quinta tranche del BTp 1 aprile 2027 e cedola 1,10% (ISIN: IT0005484552) per 2-2,5 miliardi; il nuovo BTp a 10 anni per 3,5-4 miliardi e, infine, la seconda tranche del CcTeu 15 ottobre 2030 e cedola semestrale dello 0,215% (ISIN: IT0005491250) per 1-1,5 miliardi.

Condizioni del nuovo BTp a 10 anni

Il nuovo BTp a 10 anni offrirà una cedola fissa lorda del 2,50%.

Avrà scadenza 1 dicembre 2032. Di fatto, sarà il prossimo benchmark decennale. Quello attuale ha scadenza 1 giugno 2032 e offre una cedola dello 0,95%, a fronte di un rendimento tra 2,50% e 2,60%.

La cedola del nuovo BTp a 10 anni si mostra sostanzialmente in linea con il rendimento, per cui il prezzo che sarà esitato all’asta verosimilmente si attesterà poco sotto la pari. Infatti, bisogna scontare sia il fatto che si tratti di una nuova emissione – e il mercato pretende generalmente un premio sul bond già in circolazione – sia che presenti una scadenza di 6 mesi più lunga dell’attuale benchmark.

Al netto della tassazione, la cedola sarà del 2,1875%. Ciò consentirebbe all’obbligazionista di inserire in portafoglio un asset tendenzialmente capace di proteggere il potere d’acquisto del capitale nel corso del decennio. Date le tensioni di queste settimane sui mercati obbligazionari e quelle specifiche sul debito pubblico italiano, i risultati dell’asta saranno interessanti per valutare il rapporto tra domanda e offerta.

Tassi di mercato secondo il CcTeu

Non meno interessante, infine, l’esito del CcTeu, il titolo del Tesoro con cedola agganciata all’Euribor a 6 mesi. In sostanza, il suo rendimento segnala le aspettative sui tassi di mercato per i prossimi anni. Attualmente, l’Euribor a 6 mesi è di -0,24%. Secondo la quotazione del CcTeu, da qui verso la fine del 2030 si attesterà in media a circa 1,20%.

Dunque, il mercato sconta un deciso aumento dei tassi nel medio-lungo periodo. E non potrebbe essere diversamente, data l’alta inflazione di questo periodo alla quale la BCE dovrà reagire sin dai prossimi mesi.

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