Il Ministero di economia e finanze ha comunicato nel primo pomeriggio di ieri di avere affidato il collocamento sindacato a un consorzio di banche costituito da Barclays, Bnp Paribas, Citibank, Intesa Sanpaolo e Morgan Stanley per l’emissione di un nuovo BTp a 15 anni “benchmark”. La scadenza è stata fissata in data 1 ottobre 2039. L’operazione, si legge, avverrà “nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”. L’espressione è tipicamente utilizzata sui mercati per annunciare un’emissione entro le successive ventiquattro ore, ragione per cui sarebbe in corso proprio in queste ore.

L’attuale BTp a 15 anni offre un rendimento del 4,20%, sebbene a fronte di una durata di oltre un anno più bassa del nuovo “benchmark” annunciato. Ciò implica che con ogni probabilità l’emissione odierna esiterà un rendimento più alto, in area 4,25% o leggermente sopra. Per quanto detto, ci aspettiamo anche che il titolo offra una cedola della stessa entità, visto che le prime tranche tendono sempre ad essere prezzati attorno alla pari.

C’è bond 2039 con cedola 5%

Esiste già un BTp a 15 anni, non usato come riferimento per questa scadenza, ma che risulta appetibile agli occhi degli investitori. Sarà rimborsato in data 1 settembre 2039 e offre cedola annua lorda del 5% (ISIN: IT0004286966). Fu emesso per la prima volta nel 2007 e debuttò, pertanto, sul mercato secondario come un trentennale. Alla quotazione di ieri quasi a 110, offriva un rendimento anch’esso prossimo al 4,20%. Da notare che la cedola lorda effettiva, data dal rapporto tra cedola e quotazione, risulta ancora elevato, sopra il 4,55%.

Inevitabile che il nuovo BTp a 15 anni subisca la concorrenza tra gli investitori individuali. Come dicevamo, probabile che oggi la cedola sarà fissata sotto il 4,30%. Sarà meno appetibile, anche se il titolo risulterà debuttare con una duration più elevata del bond di cui sopra, un fatto che nei prossimi mesi gli tornerà utile per attirare domanda quando il mercato sconterà maggiori tagli dei tassi rispetto a quelli già incorporati nei prezzi attuali.

I bond con duration più lunga, infatti, sono più sensibili alle variazioni dei rendimenti sottostanti e si apprezzano di più quando i tassi scendono. In cambio, tendono a deprezzarsi più velocemente quando salgono.

Nuovo BTp 15 anni, rendimento reale atteso positivo

Un investimento nel nuovo BTp a 15 anni ha senso nell’ottica di percepire un flusso di reddito costante e relativamente elevato fino alla scadenza. Una cedola lorda del 4,20-25% equivarrebbe a una netta intorno al 3,70%. Anche scontando l’imposta di bollo dello 0,20% sul conto titoli, il rendimento si aggirerebbe pur sempre intorno al 3,50% o poco meno. E in termini reali, le prospettive resterebbero altamente positive. Il mercato sconta un’inflazione italiana molto bassa nei prossimi anni, persino più che dimezzata rispetto al target del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea. Scontando quest’ultimo dato per ragioni di prudenza, otterremmo un buon 1,50% netto reale annuo. Salvo imprevisti, sempre possibili quando si tratta del futuro non prossimo.

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