Ci sarà un nuovo BTp Italia con scadenza nel 2028. Lo ha reso noto il Ministero di economia e finanze nella giornata di ieri. Il collocamento avverrà dai prossimi 6 fino al 9 marzo. Il bond ha caratteristiche in linea con le precedenti emissioni e scadrà in data 14 marzo 2028. Come sappiamo, esso è indicizzato al tasso d’inflazione FOI dell’ISTAT, ad esclusione della componente tabacchi. La cedola sarà corrisposta con cadenza semestrale e ai sottoscrittori che manterranno il titolo fino alla scadenza sarà riconosciuto anche un premio fedeltà dell’8 per mille del capitale nominale.

Il tasso minimo reale garantito sarà comunicato in data venerdì 3 marzo. Come per le passate emissioni, il collocamento sarà riservato per le prime tre giornate agli investitori retail (famiglie) e la mattina di giovedì 9 marzo ai soli investitori istituzionali (banche, assicurazioni, fondi, asset manager, ecc.). Non sono previste commissioni bancarie in sede di collocamento. Le prenotazioni potranno avvenire online, se si dispone di un conto corrente dotato delle funzioni di home banking, oppure recandosi in filiale presso la propria banca o ancora presso un ufficio postale.

Successivamente al collocamento, il nuovo BTp Italia sarà quotato sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana. Esso arriva a distanza di neppure quattro mesi dal collocamento del BTp Italia 22 novembre 2028 (ISIN: IT0005517195), il quale riscosse un buon successo con ordini per poco meno di 12 miliardi di euro in tutto. Vi starete giustamente chiedendo quale sia la ratio di emettere un nuovo BTp Italia con scadenza nello stesso anno del precedente. E altresì, se sia conveniente partecipare alla sottoscrizione.

Cedola più generosa per nuovo BTp Italia

In effetti, sembra curioso, ma le condizioni di mercato rispetto allo scorso novembre sono parzialmente cambiate. Allora, il BTp Italia fu emesso con cedola fissa lorda reale dell’1,6%. Il bond con cedola fissa di pari durata, invece, offriva circa il 3,40%.

Pertanto, il mercato si aspettava un tasso medio d’inflazione dell’1,8%, come emerge dalla differenza tra i due rendimenti. Attualmente, il BTp a 5 anni in scadenza a marzo offre il 3,35%. Tuttavia, il BTp Italia novembre 2028 è salito di rendimento reale sopra il 2,10%, essendo sceso di quotazione ai 97,32 centesimi di ieri.

Questi numeri ci suggeriscono che il mercato oggi come oggi sconta un tasso medio annuo d’inflazione dell’1,25% per il prossimo quinquennio. Sembra obiettivamente un dato molto basso, una sottostima del rischio. Ad ogni modo, questo ci porta a prevedere che il Tesoro a marzo sarà costretto ad offrire una cedola ben maggiore dell’1,60% fissata a novembre. Dovrebbe attestarsi non meno del 2,10%, sempre che per allora le condizioni di mercato non mutino drasticamente in un senso o nell’altro. Se così, il nuovo BTp Italia sarebbe francamente allettante per le famiglie, specie se esse ritenessero che il mercato stia sottostimando l’inflazione futura.

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