Operazione da 1,2 miliardi di euro per Campari, che questa settimana ha emesso sia nuove azioni ordinarie che obbligazioni convertibili. Le prime sono state per un ammontare di 650 milioni e al prezzo cadauna di 9,33 euro, a sconto del 6% sulla chiusura di 9,93 euro della seduta di lunedì. Rappresenteranno il 5,6% dell’intero capitale ordinario in circolazione e assegnano ai possessori gli stessi diritti dei titoli già in circolazione. Per quanto riguarda il bond, si tratta di una scadenza a 5 anni. Il rimborso avverrà, infatti, il 17 gennaio del 2029.

E’ stato emesso alla pari (prezzo al 100% del valore nominale) per un importo di 550 milioni. Il taglio minimo è stato fissato in 100.000 euro e prevede uno scambio contro 8.089 azioni ordinarie, per cui il prezzo di conversione è stato fissato in 12,3623 euro, a premio del 32,5% sul valore di riferimento.

Stacco cedola ogni 6 mesi

Gli 1,2 miliardi così raccolti serviranno a finanziare essenzialmente l’acquisizione di Courvoisier, nonché esigenze ordinarie aziendali. Tornando alle obbligazioni convertibili, esse staccano una cedola fissa annua lorda del 2,375% corrisposta su base semestrale ogni 17 gennaio e 17 luglio dell’anno fino alla scadenza. Potranno essere rimborsate anticipatamente, purché con preavviso di 30 giorni e non superiore a 60 giorni e al loro valore nominale.

Dell’operazione si sono occupate Bank of America e Goldman Sachs in qualità di structuring global coordinator, mentre Credit Agricole, Intesa Sanpaolo e Mediobanca hanno agito come joint global coordinator e joint bookrunner. Le obbligazioni convertibili saranno negoziate su Euronext Access Milan dopo apposita richiesta della società emittente.

Obbligazioni convertibili, confronto con BTp 5 anni

In totale, saranno 44,5 milioni le nuove azioni che scaturiranno dalla conversione di tutte le obbligazioni Campari appena emesse. Esse inciderebbero per il 3,8% del capitale emesso e già in circolazione e per il 3,6% a seguito del collocamento. Come avete avuto modo di percepire, la cedola del bond risulta relativamente bassa. Considerate che il BTp a 5 anni, che sconta tra l’altro una imposta minore, offriva ieri un rendimento lordo superiore al 3,25%.

D’altra parte, le obbligazioni convertibili assegnano valore potenziale all’investitore grazie, soprattutto, al prezzo di conversione. Se alla scadenza le azioni Campari risulteranno superiori ad esso, l’obbligazionista potrà effettuare la conversione maturando un profitto. Come? Rivendendo le azioni scaturite dalla conversione ad un prezzo più alto rispetto a quello di “acquisto”. Domanda: esistono buone probabilità che alla scadenza le azioni Campari valgano più dei 12,3623 euro suddetti? Considerate che nel luglio scorso erano salite a 12,93 euro e che nel novembre del 2021 avevano segnato il record storico di 13,33 euro.

Obbligazioni Campari, ecco i fondamentali

Guardando ai fondamentali, dobbiamo sapere che la società in borsa capitalizza 10,85 miliardi, a fronte di ricavi netti di 2,22 miliardi nei primi nove mesi del 2023. Il 2022 si era chiuso con un utile netto rettificato di 388 milioni, mentre nel primo semestre dello scorso anno questo si attestava a 234 milioni. Al 30 settembre scorso, poi, l’indebitamento finanziario netto saliva a 1,8 miliardi. Quanto al rating, l’unico giudizio espresso riguarda quello assegnato da Crif nel marzo 2020: BBB con outlook stabile.

In definitiva, anche solo per pareggiare l’attuale rendimento lordo del BTp a 5 anni, le obbligazioni Campari dovrebbero poter essere convertite alla scadenza con azioni societarie salite ai massimi del luglio scorso. Trattandosi di un corporate bond, però, ci aspetteremmo un premio rispetto ai titoli di stato. Dunque, a posteriori la scelta risulterà conveniente con prezzi azionari almeno superiori ai 13 euro.

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