Il Ministero di economia e finanze ha reso nota l’entità del premio fedeltà in relazione all’emissione del secondo BTp Valore con scadenza nell’ottobre 2028, dunque della durata di 5 anni. Il collocamento si terrà dal 2 al 6 ottobre, salvo chiusura anticipata. Come sappiamo, questo è un bond del Tesoro rivolto esclusivamente alle famiglie (retail), per cui in fase di emissione l’offerta è preclusa agli investitori istituzionali (banche, assicurazioni, fondi, ecc.). La sua peculiarità risiede altresì nella corresponsione di cedole crescenti durante l’arco dell’investimento.

Così come per il primo collocamento del giugno scorso, anche il BTp Valore 2028 riconoscerà un premio fedeltà dello 0,50% alla scadenza del quinquennio. A chi spetterà? A quanti compreranno il titolo in emissione e lo manterranno in portafoglio fino all’ultimo giorno. In sostanza, saranno premiati i cosiddetti investitori “cassettisti”.

Possibili cedole BTp Valore

Allo stato attuale, il BTp ordinario con cedola fissa a 5 anni offre un rendimento intorno al 4%. Date queste premesse, a condizioni di mercato poco variate il Tesoro quasi certamente comunicherà per il BTp Valore un rendimento medio non inferiore a tale tasso lordo annuo. Le cedole – e questa è una novità assoluta – saranno pagate ogni tre mesi in base ad un tasso lordo annuale per i primi tre anni, seguito da un tasso più alto per il quarto e quinto anno. Considerato il premio fedeltà, il rendimento lordo medio atteso si attesterebbe in area 4,15%, abbastanza allettante.

Quale ipotesi potremmo azzardare riguardo all’entità dei due tassi cedolari? In occasione del primo collocamento del BTp Valore giugno 2027, a parità di premio fedeltà la cedola fu fissata al 3,25% per i primi due anni e la seconda al 4% per terzo e quarto anno. Per rendere allettante anche questa prossima emissione, probabile che il Tesoro vorrà ingolosire le famiglie con una prima cedola già alta, verosimilmente intorno al 4%.

La seconda si attesterebbe poco sopra, in area 4,20%.

Non solo premio fedeltà per attirare famiglie

A questi livelli, il rendimento netto annuo medio si aggirerebbe intorno al 3,60%. In teoria, sarebbe più che sufficiente a compensare l’inflazione italiana per la media del quinquennio. Essa è attesa dal mercato in area 1,70%. Se la previsione si rivelasse corretta, il rendimento medio netto reale sfiorerebbe il 2%. Un altro elemento che spronerebbe quella corsa al BTp degli ultimi tempi. Pensate che nel solo giugno scorso, mese del collocamento del primo BTp Valore, i titoli di stato tricolori in mani alle famiglie italiane sono balzati di 23 miliardi di euro, raggiungendo quota 276 miliardi, il 9,7% dello stock, quasi doppiando i valori di fine 2021.

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