Di Israele si parla da settimane per la tragedia della guerra dopo il sanguinario attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Nei giorni passati, proprio la necessità di reperire risorse con cui finanziare l’intervento militare nella Striscia di Gaza ha spinto il Tesoro di Gerusalemme a riaprire il collocamento di tre bond in valute straniere. Di questi, due sono denominati in euro e uno in dollari. In questo articolo, analizzeremo in breve le caratteristiche del bond a 5 anni, che per la sua durata appare relativamente interessante.

Rating alti per bond Israele

L’operazione da 185 milioni di euro ha riguardato la scadenza 16 gennaio 2029 (ISIN: XS1936100483), la cui prima emissione risale agli inizi del 2019. Questo titolo debuttò sui mercati internazionali come decennale, anche se ormai presenta una durata residua di poco superiore al quinquennio. Stacca cedola fissa lorda annuale dell’1,50%. Ieri, la sua quotazione si aggirava intorno agli 84,50 centesimi. Dunque, la cedola lorda effettiva si attesta al momento all’1,77%. Grazie all’acquisto nettamente sotto la pari, il rendimento lordo alla scadenza sale al 4,95%.

Da un confronto frettoloso, notiamo come il bond a 5 anni di Israele offre un premio dell’1% pieno rispetto al BTp di pari durata. E questo, nonostante i migliori rating assegnati dalle agenzie internazionali: AA- per S&P, A+ per Fitch e A1 per Moody’s. I rating italiani sono rispettivamente BBB/Baa3. Va detto, però, che a seguito degli eventi bellici di queste settimane, in ottobre Moody’s e Fitch hanno posto il giudizio sul debito israeliano in “credit watch”. Ciò implica il rischio di possibili declassamenti entro qualche mese.

Quotazione bond 5 anni in calo contenuto dopo Gaza

Il bond a 5 anni di Israele in euro non si mostra granché allettante in termini di cedola effettiva. Il suo acquisto sarebbe interessante in ottica speculativa, vale a dire per cercare di rivendere il titolo prima della scadenza a quotazioni più alte.

I rischi nel medio termine sarebbero, tuttavia, consistenti. Va detto anche, comunque, come la quotazione abbia retto dopo i fatti di Gaza. Essa è sì scesa dagli 88 centesimi della seduta pre-attacco, ma contenendo le perdite finora a poco più del 4%. L’andamento futuro dipenderà anche dalle prossime mosse della Banca Centrale Europea sui tassi. La fine della stretta monetaria farebbe scendere ulteriormente i rendimenti nell’Eurozona. A parità di spread, i bond israeliani in euro si apprezzerebbero. Viceversa, se la stretta fosse portata avanti.

[email protected]