Singapore Airlines ha pubblicato oggi il prospetto informativo riguardante l’emissione del suo primo bond in dollari. L’entità del collocamento sarà fissata domani. Incaricati dell’operazione sono Citigroup nella qualità di “sole global coordinator”, mentre Bank of America e HSBC agiranno come “joint bookrunners”. La compagnia aerea non ha sinora emesso alcuna obbligazione in dollari americani, bensì in dollari di Singapore. Negli ultimi 7 anni, il valore delle sue emissioni è stato di circa 2,3 miliardi di euro, di cui l’ultima risale al novembre scorso per quasi 305 milioni.

La società risulta partecipata principalmente da Temasek Holdings, un ente dello stato. Gode di rating altissimi, se si considera che Moody’s classifica il suo debito come Aaa e Fitch AAA. In pratica, l’emittente è considerato massimamente solido e affidabile. L’operazione in corso avrà ad oggetto gli investitori asiatici ed europei, non anche americani. Arriva dopo i 22,7 miliardi di dollari raccolti in Asia nel corso della settimana passata, il valore più alto in un anno.

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Bond in dollari, c’è il fattore cambio

Le emissioni in dollari fanno gola al corporate non americano per via dell’indebolimento della valuta americana, unitamente ai rendimenti ben più elevati di quelli vigenti sul mercato europeo e nipponico, in particolare, che attirano gli investitori, pur a fronte di un deprezzamento atteso del tasso di cambio. Singapore Airlines si mostra cautamente ottimista circa il recupero dei passeggeri, che nell’anno fiscale 2019/2020 si sono attestati a poco meno di 21 milioni. Ma a seguito della pandemia, i numeri sono letteralmente precipitati: appena 85.200 i passeggeri di dicembre, a fronte dei 3,54 milioni dello stesso mese dell’anno precedente. Eppure, si è trattato del mese migliore dalla diffusione del Covid, se è vero che nel maggio scorso, ad esempio, la compagnia ha visto salire a bordo appena 9.600 passeggeri.

Per il marzo di quest’anno si aspetta di arrivare al 25% dei livelli pre-Covid e nel futuro a breve di tendere al 45%. Numeri, che da un lato evidenziano la ripresa, dall’altro denotano il crollo dei livelli rispetto a un anno fa. Di tutto questo dovremmo tenere in considerazione all’atto di un eventualmente investimento nel nuovo bond in dollari della compagnia o in quelli esistenti e denominati in dollari locali.

Prendiamo le obbligazioni con scadenza 28 marzo 2024 e cedola 3,03% (ISIN: SGXF93746596). A marzo era sprofondato ad appena 81 centesimi, mentre oggi risulta risalito sopra 101. In termini di prezzo, c’è stato un guadagno di circa il 25%. Nel frattempo, il cambio contro l’euro ha ceduto meno del 2%, per cui la plusvalenza effettiva lorda continua ad assestarsi intorno al 23% in meno di 11 mesi. Al momento, il titolo offre un rendimento del 2,56%, niente affatto male per una scadenza a 3 anni, pur a fronte di un rischio di cambio da non sottovalutare. Tra alti e bassi, nell’ultimo decennio il dollaro di Singapore ha guadagnato contro l’euro più del 7%. Per contro, proprio nell’ultimo anno ha perso il 7,7%.

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