Tempesta in un bicchiere d’acqua? Parrebbe di sì, a vedere il grafico dei rendimenti italiani nelle ultime sedute. Ieri, lo spread tra BTp e Bund a 10 anni risultava sceso a 133 punti base (1,33%), ai minimi dal 7 giugno scorso, l’ultima seduta prima delle elezioni europee. Era schizzato fino ad oltre 160 punti (1,60%) alla fine di giugno, prima del primo turno delle elezioni legislative in Francia. E il rendimento a 10 anni è sceso anch’esso in area 3,85%, sempre ai minimi da cinque settimane.

Era schizzato sopra il 4,10% a inizio luglio. Il BTp 1 luglio 2034 con cedola 3,85% (ISIN: IT0005584856) è risalito del 2% dalla quotazione minima. Trattasi del bond del Tesoro che attualmente funge come “benchmark” decennale per il nostro mercato sovrano.

Tensioni allentate dopo elezioni francesi

L’esito dei ballottaggi in Francia di domenica scorsa è stato gradito ai mercati. Anche se il cartello di sinistra ha conquistato clamorosamente più seggi di tutti, non possiede la maggioranza assoluta dei seggi. Anzi, nessuna coalizione ce l’ha e già questo per gli investitori è un successo. Significa che nessuna politica radicale potrà essere attuata. Il rendimento a 10 anni era esploso a giugno e fino agli inizi di luglio sulla prospettiva di un governo guidato dal Rassemblement National di Marine Le Pen, euroscettico e contrario alle politiche di austerità fiscale.

La discesa era iniziata subito dopo il primo turno, quando i centristi del presidente Emmanuel Macron optarono per accordarsi con la sinistra nei collegi, al fine di presentare un fronte comune contro la destra lepenista. L’operazione ha impedito a quest’ultima di governare. Ma il problema delle “desistenze” elettorali è che sono di corto respiro. Il difficile arriva ora, con l’Eliseo a caccia di un premier che possa guidare un governo sorretto da una “larga maggioranza” convincente e solida nei numeri. Le formule di cui si dibatte dentro e fuori i palazzi della politica sono numerose, ma tutte ancora sulla carta e molte delle quali di difficile realizzazione.

Risalita del rendimento a 10 anni ancora possibile

L’impasse politica, tuttavia, rappresenta un rischio per la tenuta dei conti pubblici in Francia e nuoce anche alla percezione dei nostri titoli di stato sui mercati finanziari. Per fortuna all’asta dei BTp a medio-lungo termine di ieri si è registrata una domanda solida, a conferma dell’appetito degli investitori per il debito tricolore. Ciò non toglie che presto la pazienza potrebbe tramutarsi in timore e che il rendimento a 10 anni, al netto delle considerazioni sui tassi di interesse, torni a salire. E con esso lo spread.

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