E’ un buon momento per i titoli “spazzatura” americani e in Europa. Negli USA, i rendimenti sembrano avere cessato la discesa, ma restano a livelli bassissimi. In media, offrono meno del 4,30%. Un anno fa, si aggiravano in area 6,80%. Ma ce ne sono alcuni che stanno letteralmente andando a ruba, segnando rialzi impressionanti. Si tratta delle obbligazioni di AMC Entertainment Holding.

La società che gestisce una catena di sale cinema e teatro è stata presa di mira dai trader di Reddit, i quali da mesi ne acquistano le azioni per mandare a gambe per aria gli investitori ribassisti.

Poco seguito è, tuttavia, il trend delle obbligazioni di AMC, che sono titoli “spazzatura” per via dei rating molto bassi assegnati loro da S&P e Moody’s.

AMC ha rischiato seriamente il default nel 2020, a causa delle restrizioni anti-Covid imposte dal governo americano e che tra l’altro hanno portato alla chiusura proprio di cinema e teatri. Sfidando la logica del mercato, i Redditers hanno alimentato un boom azionario e obbligazionario slegato dai fondamentali, ma che prosegue per il classico effetto bolla.

Il boom dei titoli “spazzatura” AMC

Il bond 15 aprile 2025 e cedola 10,5% (ISIN: USU0237LAH88) ieri chiudeva la seduta a una quotazione superiore a 105, mentre nell’ottobre scorso era crollato ad appena 50 centesimi. In pochi mesi, quindi, è balzato di circa il 110%. E il bond 15 novembre 2026 e cedola 5,875% (ISIN: US00165CAB00) si acquista per 67 centesimi, quando nel febbraio scorso era sceso a circa 36,50. In tre mesi e mezzo, registra un boom dell’83%. Ancora meglio ha fatto il bond con scadenza 15 maggio 2027 e cedola 6,125% (ISIN: US00165CAD65): dai meno di 40 centesimi di febbraio è salito sopra 75 centesimi, impennandosi di oltre il 91%.

Chi aveva questi titoli “spazzatura” in portafoglio a prezzi molto bassi, certamente oggi può cantare vittoria rivendendoli finanche a valori doppi. Ma chi è entrato sul mercato di recente, cioè a prezzi alti, probabile che s’imbatterà prima o poi in una qualche cattiva sorpresa.

Dicevamo che il boom non sia legato ai fondamentali e, pertanto, il rischio di credito resta altissimo. Chi avesse comprato con l’obiettivo di rivendere a prezzi ancora più alti potrebbe deludersi, a meno che non fosse pronto a tenere i titoli nel cassetto fino alle scadenze, sperando che nel frattempo l’emittente non fallisca.

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