Obbligo POS per professionisti, tutti bocciano le sanzioni (sono inutili)

Tutti bocciano il sistema sanzionatorio previsto per il nuovo obbligo POS dei professionisti anticipato al 30 giugno 2022 (decreto PNRR 2)
2 anni fa
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Obbligo POS

Il decreto PNRR 2 è legge. Arrivato anche l’ok della Camera, dopo il Senato. Tra le misure, trova conferma l’anticipo, al 30 giugno 2022, dell’entrata in vigore delle sanzioni perviste, per i professionisti ed esercenti arti e professioni, in caso di mancata accettazione del pagamento con strumenti elettronici (c.d. POS).

Per molti, tuttavia, trattasi di una misura inutile.

Non è con le sanzioni che si deve incentivare la diffusione dei sistemi di pagamento elettronici.

Questa la reazione di Confcommercio. Per l’associazione, la strada da percorrere, invece, dovrebbe essere un’altra.

Obbligo POS per professionisti, la lacuna delle sanzioni

Volendo ripercorrere l’iter legislativo, è stato il decreto – legge n. 124 del 26 ottobre 2019, poi convertito in legge, a stabilire l’obbligo, per tutte le categorie professionali, quindi commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro e qualsiasi libero professionista e lavoratore autonomo, di accettare pagamenti elettronici (obbligo POS).

Il provvedimento appena menzionato, tuttavia, aveva una grande lacuna. Non definiva un sistema sanzionatorio. Quindi, in caso di rifiuto, il professionista restava, comunque, non punibile. La cosa rendeva di fatto non applicabile l’obbligo del POS.

Successivamente è intervenuta la legge n. 233 del 29 dicembre 2021, di conversione del decreto legge n. 152/2021, che fissava la sanzione

  • pari 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è rifiutata l’accettazione del pagamento elettronico.

La disposizione non entrava immediatamente in vigore. L’efficacia, infatti, era rimandata a partire dal 1° gennaio 2023. Il decreto PNRR 2 (decreto – legge n. 36 del 2022), invece, ora l’ha anticipata al 30 giugno 2022.

Serve percorrere una strada diversa

Dal 30 giugno 2022, dunque, il professionista che rifiuta di accettare il pagamento della prestazione con strumento elettronico, può essere sanzionato.

Come detto, si punta il dito su questa misura.

non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni. Quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese.

Ciò anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti.

E’ quanto emerge dalla nota pubblicata da Confcommercio, sul proprio sito istituzionale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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