Da un paio di giorni gira – sui social e in rete – la notizia relativa a imminenti detrazioni in arrivo per i pensionati non vaccinati, cd. “no vax”. Quello che si sostiene, in pratica, è una riduzione degli importi della pensione come sanzione, irrogata a chi non rispetterà le disposizioni riguardanti l’obbligo vaccinale over 50 da febbraio. Ma quanto di tutto questo è vero? Cosa rischia, concretamente, un pensionato non vacinato? Proviamo a fare chiarezza.
Obbligo vaccinale over 50: pensioni a rischio se non ci si vaccina?
Da febbraio per gli over 50 sarà obbligatorio sottoporsi alla vaccinazione anti Covid.
Probabilmente, tutto è partito da una proposta del Codacons, che ha chiesto lo stop del reddito di cittadinanza e delle pensioni a chiunque fosse provvisto del green pass rafforzato (ovvero quello rilasciato dopo la vaccinazione o la guarigione).
In una nota stampa, il presidente Codacons, Carlo Rienzi, è intervenuto asserendo quanto segue: “Di fatto l’esecutivo ha introdotto l’obbligo della vaccinazione per i lavoratori, prevedendo la sospensione dello stipendio per chi non si vaccina. Lo stesso principio va adesso applicato sia a chi percepisce il Reddito di cittadinanza, sia ai pensionati, istituendo la sospensione del sussidio voluto dal Movimento Cinque Stelle nei confronti degli aventi diritto che risultino non vaccinati, e la sospensione della pensione per quegli anziani che rifiutano la vaccinazione”.
Una presa di posizione chiara e netta quella dell’associazione, che tuttavia non ha trovato riscontro in una legge.
Pensioni, serve il green pass per il ritiro dell’assegno?
Nessuna limitazione da febbraio per i non vaccinati nemmeno per quanto concerne il ritiro delle pensioni. Il nuovo decreto, infatti, ha reso la certificazione verde Covid obbligatoria anche per i clienti di banche e uffici (comprese le Poste), ma basterà il green pass base per poter accedere allo sportello, ovvero quello rilasciato a seguito di un tampone.
Non sarà pertanto preluso l’accesso in posta o in banca ai non vaccinati che, se vogliono ritirare la pensione direttamente di persona potranno farlo, a seguito di risultato negativo ai test anti Covid ammessi come certificazione.
Attualmente i test validi come green pass base sono i seguenti:
- test molecolare, permette di rilevare la presenza di materiale genetico (RNA) del virus; questo tipo di test è effettuato su un campione di secrezioni respiratorie, generalmente un tampone naso-faringeo ad oggi il gold standard, o su campione salivare secondo i criteri previsti dalla Circolare del Ministero della Salute del 24 settembre 2021: apre una nuova finestra;
- test antigenico rapido inserito nell’elenco comune europeo, un test effettuato tramite tamponi nasali, orofaringei o nasofaringei che permette di evidenziare rapidamente (30-60 min) la presenza di componenti (antigeni) del virus. Deve essere effettuato da operatori sanitari o da personale addestrato che ne certifica il tipo, la data in cui è stato effettuato e il risultato e trasmette i dati per il tramite del Sistema Tessera Sanitaria alla Piattaforma nazionale-DGC per l’emissione della Certificazione.
Sono al momento esclusi autotest rapidi, test antigenici rapidi su saliva e test sierologici.