“E fai l’analista di calciomercato, il bioagricoltore, il toy boy, il santone, il motivatore, il demotivato, la risorsa umana, il disoccupato. Perché lo fai? Perché non te vai? Una vita in vacanza, una vecchia che balla, niente nuovo che avanza, ma tutta la banda che suona e che canta, per un mondo diverso, libertà e tempo perso…”, canta Lo Stato Sociale con il brano “Una vita in vacanza“.
Una canzone che è diventata un vero e proprio tormentone, in grado di conquistare una vasta fetta di pubblico.
Non solo perché molto orecchiabile, ma soprattutto perché originale e in grado di far riflettere su un tema importante come quello del lavoro all’insegna della leggerezza. Proprio l’attività lavorativa, d’altronde, ricopre un ruolo importante all’interno di ogni società. Grazie ad essa ogni lavoratore ottiene del denaro da utilizzare per fare i vari acquisti. Le aziende incassano così i soldi che possono utilizzare per investire nella loro attività, pagare i lavoratori e acquistare a loro volta altri beni e servizi. Un vero e proprio circolo che permette di tenere in vita l’economia.
Occupabili senza reddito di cittadinanza: quanti stanno cercando lavoro sulla piattaforma?
Data l’importanza del lavoro come fonte di reddito, ci si attendeva un boom di richieste sulla piattaforma Siisl da parte di coloro che hanno perso il reddito di cittadinanza. Ma è stato davvero così? Ebbene, come reso noto sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in data 13 settembre 2023:
“Salgono a 51.832 le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro già acquisite dal nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), a cui si può accedere tramite il portale dell’Inps. Alle ore 13 del 13 settembre 2023 erano 31.014 le istanze presentate direttamente dai cittadini e 20.818 quelle inviate per il tramite dei Patronati”.
Un dato, quello poc’anzi citato, che porta una nuova ondata di polemiche sul reddito di cittadinanza.
Chi ha diritto al Supporto per la Formazione e il Lavoro
Altri invece sostengono che la scarsa adesione sia dovuta al fatto che molti riscontrino difficoltà nel presentare apposita richiesta. A tal proposito si ricorda che il reddito di cittadinanza verrà erogato fino alla fine del 2023. E solo ai nuclei famigliari che presentano un disoccupato, un disabile o una persona con più di 60 anni. In tutti gli altri casi il sussidio viene sospeso nell’anno in corso dopo l’erogazione di sette mensilità. Lo sanno bene molte persone tra 18 e 59 anni, in grado di lavorare, che hanno già perso il diritto al RdC.
Ebbene quest’ultimi, se hanno un Isee inferiore a sei mila euro e prendono parte a dei percorsi formativi, hanno diritto a partire da settembre 2023 al cosiddetto Supporto per la formazione e il lavoro. Ovvero un trattamento economico dall’importo di 350 euro mensili che verrà erogato per un periodo pari a massimo dodici mesi, non rinnovabile.
Come si richiede la misura di Supporto alla formazione e al lavoro
Come riportato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la richiesta di tale misura deve essere effettuata telematicamente. In particolare si sottolinea come:
“Il relativo percorso di attivazione viene attuato mediante la piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa presente nel Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) attraverso l’invio automatico ai servizi per il lavoro competenti. All’atto della domanda, l’interessato viene informato che attraverso il SIISL riceverà l’informazione dell’accettazione della sua richiesta per proseguire il percorso di attivazione.
La richiesta è quindi accolta dall’INPS, previa verifica del possesso dei requisiti… […] Nella richiesta, l’interessato:
- rilascia la dichiarazione di immediata disponibilità ove non abbia già una dichiarazione attiva;
- autorizza espressamente la trasmissione dei dati relativi alla richiesta ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro;
- dimostra l’iscrizione ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione”.
In caso di dubbi, comunque, si consiglia di rivolgersi ad un Patronato.