Non solo Koulibaly, Milinkovic-Savic e neppure il corteggiamento per Romelu Lukaku bastano ormai più alla Lega di calcio dell’Arabia Saudita. Nelle scorse ore il Paris-Saint-Germain (PSG) ha ammesso che all’indirizzo di Kylian Mbappé è arrivata un’offerta dal regno di ben 300 milioni di euro. La squadra francese ha autorizzato l’Al-Hilal a trattare direttamente con il proprio calciatore. Stando ai dettagli, la proposta sarebbe valida per un solo anno. Già dalla prossima estate, infatti, l’attaccante classe 1998 avrebbe il diritto di lasciare il campionato saudita per andare a giocare al Real Madrid.
300 milioni e tra un anno al Real Madrid
Sempre dalle indiscrezioni emergerebbe una certa riluttanza di Mbappé per trasferirsi nel paese del Golfo Persico. In effetti, egli sarebbe intenzionato a non avvalersi della clausola che gli consente entro fine luglio di lasciare il PSG con un anno di anticipo. Se così, infatti, a settembre intascherebbe una commissione di 80 milioni e tra un anno si trasferirebbe in Spagna a parametro zero, beccandosi un’altra commissione di 100 milioni. La squadra madrilena non avrebbe intenzione di pagare al PSG i 200 milioni richiesti per svincolare Mbappé, quando tra un anno lo avrebbero gratis.
L’offerta dell’Al-Hilal metterebbe in apparenza tutti d’accordo. Il PSG si libererebbe di uno stipendio sui 100 milioni di euro lordi a stagione e non lascerebbe andare a parametro zero una sua stella. Anzi, l’acquisto diverrebbe il più costoso nella storia del calcio dopo i 222 milioni sborsati nel 2017 proprio dal PSG per rilevare Neymar dal Barcellona.
Il campionato saudita ha la necessità di un altro colpaccio dopo che è sfumato l’affare Lionel Messi. L’argentino ha optato per l’Inter Miami, malgrado l’offerta di 500 milioni di euro arrivata dal regno. Dopo Cristiano Ronaldo lo scorso anno, già stanno arrivando nuove stelle del calcio europeo come Karim Benzema, N’Golo Kanté e Roberto Firmino.
Calcio fronte caldo nel Golfo
Si chiama “soft power” ed è la politica perseguita dal principe Mohammed bin Salman (MBS) per svecchiare l’immagine dell’Arabia Saudita e renderla attraente per turisti e investitori stranieri. Non è solo questo. La sua “Vision 2030” mira a sganciare l’economia domestica dalla dipendenza dal petrolio entro la fine di questo decennio. Per farlo, servono centinaia di micro-riforme, tra cui il potenziamento del settore privato. Il calcio sarebbe un pilastro di esso, creando decine di migliaia di posti di lavoro e sviluppando un fatturato ad oggi irrilevante.
C’è, infine, la necessità per Riad di recuperare il tempo perduto rispetto a paesi come il Qatar. Questi ha messo le mani sul calcio mondiale, tra l’altro acquisendo tramite un suo fondo sovrano proprio il PGS, guidato dal presidente Al-Khelaifi. E l’anno scorso ha ospitato i mondiali 2022, evento ambitissimo dall’Arabia Saudita per il 2030. Sfilare a colpi di denaro una stella come Mbappé al PSG qatariota sarebbe un successo d’immagine per MBS. Solo che, a conti fatti, molti giocatori con una carriera davanti non abboccano così facilmente alle maxi-offerte saudite. Queste consentono loro di incassare quanto probabilmente farebbero in molti più anni nel futuro, ma d’altra parte li tengono lontani dai riflettori e rischiano di provocarne la fine anticipata della carriera e di perdere sponsor e occasioni irripetibili come disputare i mondiali per le rispettive nazionali.
Mbappé vuole vincere, non solo soldi
Dunque, l’uovo oggi o la gallina domani? Proprio per sventare sul nascere l’interrogativo la Lega saudita si sta lanciando in una serie di colpi a ripetizione.