Oggi l’India emette il suo primo bond a 50 anni

L'India emette oggi il suo primo bond a 50 anni. La domanda è attesa forte tra gli istituzionali. Di recente l'inclusione nell'indice di JP Morgan.
1 anno fa
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Emissione bond India a 50 anni
Emissione bond India a 50 anni © Licenza Creative Commons

E’ un giorno particolare per il mercato obbligazionario mondiale. L’India emette in queste ore il suo primo bond della durata di 50 anni. Sarà per un importo di 100 miliardi di rupie, circa 1,13 miliardi di euro. Nuova Delhi farà così parte di un nucleo ristretto di paesi che si sono esposti su scadenze così lunghe. Tanto per citare due grandi economie, né gli Stati Uniti e né la Germania hanno emesso titoli di tale durata, arrivando fino ai 30 anni. Ad oggi, la scadenza più lunga emessa dall’India è di 40 anni.

Parliamo del bond 12 giugno 2063 e cedola 7,25% (ISIN: IN0020230044), che sul mercato secondario ieri offriva un rendimento lordo del 7,50%. Rispetto alla scadenza trentennale, il premio è praticamente azzerato.

Gli analisti si aspettano una domanda elevata, soprattutto da parte delle compagnie assicurative. Queste rientrano tra gli investitori istituzionali maggiormente interessati al bond dell’India a 50 anni. Il rendimento atteso si aggira intorno a quello esitato dal bond 2063. Di fatto, siamo in presenza di una curva piatta, specie sul tratto ultra-lungo.

Rischio di cambio e rating IG

Nelle scorse settimane, 23 bond dell’India dal valore complessivo di 330 miliardi di dollari sono stati inclusi nell’indice di JP Morgan dedicato ai titoli governativi emergenti. Una promozione che rende gli investimenti sul mercato sovrano indiano più liquidi e, quindi, anche più interessanti. L’India vanta da quest’anno la più grande popolazione mondiale, avendo superato la Cina con 1,4 miliardi di abitanti. A differenza di questa, però, non ha alcun problema di bassa natalità per il momento. Ciò accresce le sue potenzialità economiche, tanto che gli economisti già parlano di “decennio indiano”. Ad esempio, la crescita del PIL nell’anno fiscale in corso è atteso al 6,3%, nettamente superiore a quella cinese.

I bond dell’India hanno rating “investment grade”: BBB- per S&P, Baa3 per Moody’s e BBB (low) per Dbrs.

Il rischio di credito teorico risulta essere medio-basso, sebbene il rischio di cambio vada tenuto in debita considerazione per evitare cattive sorprese. L’emissione in corso sarà in valuta locale. Dovete sapere che questa ha perso contro l’euro il 5,5% nell’ultimo decennio, vale a dire la media dello 0,5% all’anno. Nulla di eclatante, ma in futuro potrebbe andare meglio o peggio. Il debito pubblico nel frattempo sta salendo a ridosso del 90% del PIL, mentre il deficit fiscale resta elevato. E’ atteso in calo al 5,9% per l’anno fiscale in corso, giù dal 6,4% del precedente.

Bond India in rialzo con svolta monetaria?

La Reserve Bank of India ha alzato i tassi di interesse al 6,5% con un’inflazione scesa al 5% a settembre. I rendimenti sovrani a lungo termine si attestano ancora intorno ai massimi da quasi un anno e mezzo. Una possibile svolta monetaria nei prossimi mesi sarebbe capace di farli scendere, facendo risalire i prezzi. Il bond a 50 dell’India sta debuttando, quindi, in condizioni di mercato relativamente pesanti, ma destinate apparentemente a migliorare nel medio termine. Trattandosi di una scadenza con alta “duration”, le variazioni potranno essere cospicue.

C’è, infine, un fattore geopolitico da attenzionare. L’India è un alleato dell’Occidente, ma che sulla guerra tra Russia e Ucraina si è ritagliata una certa autonomia di azione. Fa parte dei Brics insieme alla Cina, di fatto nemico degli Stati Uniti, e nella primavera del prossimo anno terrà nuove elezioni politiche. Se il premier Narendra Modi ottenesse un terzo mandato come capo del governo, la reazione dei mercati sarebbe verosimilmente positiva. E’ alla sua politica economica che si deve in gran parte il boom in corso.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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