L’OPEC ha emesso il suo primo bond: è sostenibile, in dollari USA e con tasso interessante

L'OPEC ha appena emesso il suo primo bond, registrando grande interesse sul mercato. Vediamo le caratteristiche dell'obbligazione sostenibile
2 anni fa
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OPEC emette primo bond

Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo dell’OPEC è reduce dalla sua prima emissione obbligazionaria in 47 anni di storia. Venerdì scorso, l’ente ha comunicato di avere raccolto 1 miliardo di dollari attraverso un bond sostenibile. Elevata la domanda per la scadenza a 3 anni, che offre una cedola annuale lorda fissa del 4,50%. Il 62% degli ordini è arrivato dalle banche centrali e altre istituzioni ufficiali, il 19% da banche, il 9% da asset manager e l’8% da fondi pensione e assicurazioni. Quanto alla provenienza geografica, il 52% delle richieste è arrivato da Europa-Medio Oriente-Africa (EMEA), il 27% dall’Asia-Pacifico e il 21% dal Nord America.

Credit Agricole ha agito in qualità di sole sustainability advisor.

Si tratta di un bond sostenibile, in quanto i proventi della raccolta andranno a finanziare iniziative di sostegno allo sviluppo di paesi all’infuori dell’OPEC. Esse riguardano sicurezza alimentare, sanità, istruzione, infrastrutture, occupazione ed energie rinnovabili. A tale proposito, si consideri che il fondo ha ad oggi stanziato 23 miliardi a favore di 125 paesi con progetti sostenibili dal costo totale di 190 miliardi.

Che il bond sostenibile sia stato un successo lo conferma l’Head of Funding, Martine Mills Hansen, la quale ha annunciato che d’ora in avanti sarà effettuata un’emissione all’anno e che riguarderà l’intera curva delle scadenze. E non è detto che i titoli saranno emessi solamente in dollari USA. Opportunisticamente, spiega che il fondo potrà pensare a finanziarsi in singoli mercati sulla base delle condizioni finanziarie. Ergo, possibili emissioni in altre valute.

Bond sostenibile solido, rischio cambio

L’OPEC è il cartello petrolifero nato nel 1960 e che oggi conta 13 membri. Il leader de facto è l’Arabia Saudita. Il suo Fondo Internazionale per lo Sviluppo nacque nel 1976. Ad oggi, è l’unico al mondo a prevedere aiuti solamente a favore di stati non membri. Fino a qualche giorno fa, però, non aveva mai emesso un’obbligazione prima del bond sostenibile.

Altissimi i rating: AA con outlook positivo per S&P e AA+ con outlook stabile per Fitch. In pratica, le due agenzie assegnano al debito dell’ente rispettivamente il terzo e il secondo proprio giudizio più alto della scala.

Non è difficile credere che il rischio di cambio sia molto basso. A garantire sono gli stati membri, tra cui quel regno saudita con a disposizione un fondo sovrano da 620 miliardi di dollari, tra i più grandi al mondo. Il bond sostenibile offre un premio di soli 75 punti base o 0,75% sul T-bond triennale. Il BTp a 3 anni attualmente rende in area 3,05%. Ma la differenza la fa il rischio di cambio. Il cambio euro-dollaro sta apprezzandosi nelle ultime settimane. L’euro è risalito dai minimi dal 2002 toccati in autunno. Da allora, ha messo a segno un rialzo di quasi il 14% contro il biglietto verde. E ciò spiega perché l’emissione renda oltre il 2% in più del Bund a 3 anni.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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