Cambia ancora Opzione donna. Nelle prime bozze della Legge di bilancio 2023, il pensionamento anticipato riservato alle lavoratrici, subiva diverse modifiche; in particolare, l’età per andare in pensione veniva fatta variare in base al numero dei figli della lavoratrice che intendeva sfruttare tale canale di pensionamento anticipato . Tant’è che si iniziava a parlare di Opzione mamma più che di Opzione donna.
Detto ciò, è notizia di ieri che si ritorna a Opzione Donna con requisiti fissi per tutti.
Vediamo quali potrebbero essere i requisiti per andare in pensione con Opzione donna nel 2023.
Opzione donna
A oggi Opzione Donna, è il canale di pensionamento anticipato per le lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2021:
- un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed
- un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni per le autonome.
Il pensionamento è subordinato alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.
Il requisito contributivo è verificato rispetto alla contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico (Fonte Inps).
Non è ammesso il cumulo gratuito, è invece percorribile l’onerosa ricongiunzione dei contributi, ex lege 29/1979.
Opzione donna. Le voci delle ultime settimane
Nella prime bozze della Legge di bilancio, sembrava che Opzione donna dovesse essere profondamente modificata.
Infatti, le novità di cui alla Legge di bilancio 2023, rivedevano l’età richiesta per andare in pensione con Opzione donna.
In particolare, il requisito anagrafico veniva fatto variare in base al numero dei figli della lavoratrice che intende andare in pensione.
In particolare, i lavoratori dipendenti, sarebbero potuti andare in pensione a:
- 58 anni con due figli o più,
- a 59 con un figlio,
- a 60 anni negli altri casi.
Sarebbe invece rimasto invariato il monte contributivo ossia era necessario, alla data del 31 dicembre 2022, essere in possesso di un’anzianità contributiva di 35 anni.
Legge di bilancio 2023. Le ultime novità
E’ notizia di ieri che il Ministero dell’Economia ha fatto sapere che, le novità su Opzione donna riportate nelle prime bozze della Legge di bilancio non saranno confermate. Ci sarà la proroga di Opzione Donna, senza però rivedere i requisiti di accesso.
Dunque, nel 2023, potranno sfruttare la pensione anticipata, le lavoratrici che alla data del 31 dicembre 2022, rispettano i seguenti requisiti:
- un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed
- un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni per le autonome.
Il pensionamento è sempre subordinato alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.