Calcolo pensione opzione donna: errori nella quota A
L’Istituto spesso non considera, o ne tiene conto solo parzialmente, la quota A, come avviene di norma quando si applica il metodo contributivo. In altri casi la media contributiva di questa quota avviene su base annuale, come per i contributi versati a partire dal 1996 (quota B) e non ogni 10 o 3 anni. La maggiore percentuale di errore in questo senso si registra nelle sedi della gestione Inpdap, che pare non siano fornite dei software idonei.
Calcolo pensione opzione donna: errori nella quota B
Ma neppure il calcolo sui contributi versati da dopo il 1996 non è esente da errori. Il problema riguarda soprattutto l’applicazione delle rivalutazioni in misura ridotta, oppure l’applicazione di coefficienti relativi all’età di maturazione dei requisiti e non, come dovrebbe essere, all’età pensionabile, ma.
Errori pensione opzione donna: come fare ricorso
Qualora si riscontrino errori di calcolo nell’assegno della pensione, è senza dubbio consigliabile rivolgersi ad un consulente del lavoro. Quest’ultimo potrà fare un ricorso amministrativo diretto contro l’Inps. Se l’istanza viene rigettata si deve procedere con ricorso alla Corte dei Conti: attenzione perché il termine di decadenza è triennale, e non più di 5 anni.