Opzione donna confermata nel 2025: requisiti, beneficiarie e guida alla nuova misura

Come funziona opzione donna nel 2025 e come è stata rinnovata la misura nel testo della legge di Bilancio che adesso approda alle Camere.
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Opzione donna confermata nel 2025: requisiti, beneficiarie e guida alla nuova misura
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Dalla legge di Bilancio, come era prevedibile, in materia previdenziale non sono uscite grandi novità. Tuttavia, sono state confermate tutte e tre le misure che scadevano nel 2024 e che i lavoratori potranno ancora continuare a sfruttare l’anno venturo. Tra queste misure c’è anche Opzione Donna.

Significa che anche nel 2025 le lavoratrici che rispettano i requisiti previsti potranno andare in pensione con questa misura. Quindi, in risposta alle tante lettrici che ci chiedono spiegazioni su come funzionerà la misura, possiamo adesso, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri alla legge di Bilancio, dare un quadro più chiaro.

“Buongiorno, volevo sapere se c’è la possibilità di andare in pensione l’anno prossimo con Opzione Donna. Sono una lavoratrice che ha compiuto 59 anni di età a luglio 2024 e che adesso ha raggiunto anche i 35 anni di contributi. Avendo mia madre invalida con indennità di accompagnamento che vive con me dal 2021, potrei avere diritto alla misura. Ma se questa scade il 31 dicembre 2024 significa che non potrò sfruttare questa occasione? Avete delle conferme circa la possibilità di andare in pensione con Opzione Donna l’anno prossimo?”

Opzione Donna confermata nel 2025: requisiti, beneficiarie e guida alla nuova misura

Numerose lavoratrici attendevano che il governo decidesse il destino di una delle misure a loro destinate e più popolari degli ultimi anni: parliamo naturalmente di Opzione Donna. La misura in vigore quest’anno scade esattamente il 31 dicembre 2024.

Ieri il Consiglio dei Ministri ha licenziato positivamente la manovra di Bilancio, che adesso inizierà il suo tour parlamentare per l’approvazione definitiva. In genere, durante il passaggio parlamentare della legge di Bilancio tra proposte di correzione, emendamenti e ritocchi, le misure inserite nel testo della manovra potrebbero subire delle modifiche. La manovra dovrebbe finire alla Camera dei Deputati per la prima lettura entro il 20 ottobre.

Detto questo, però, ad oggi ciò che appare ormai praticamente certo è la conferma di tutte e tre le misure di pensionamento anticipato che scadevano il 31 dicembre 2024.

In altri termini, anche Opzione Donna, come l’Ape Sociale e la Quota 103, resterà attiva anche nel 2025.

Ma chi potrà andare in pensione con questa misura l’anno venturo? Questa è la domanda che la maggior parte delle nostre lettrici si pongono e a cui adesso cercheremo di dare una risposta, anche se solo in base alla situazione attuale della misura che, come detto, sembra sarà confermata interamente con la struttura odierna.

Una conferma totale di Opzione Donna, ma che significa?

La conferma piena di Opzione Donna significa che, l’anno venturo, potranno andare in pensione con questa misura le lavoratrici che completano i requisiti entro la fine dell’anno corrente.

Infatti, le lavoratrici che sono andate in pensione con Opzione Donna nel 2024 dovevano aver maturato i requisiti entro la fine del 2023. Allo stesso modo, chi raggiunge i requisiti nel 2024 potrà andare in pensione con Opzione Donna nel 2025.

I requisiti, così come la struttura, restano invariati. E quindi serviranno almeno 59 anni di età e almeno 35 anni di contributi versati entro la fine del 2024. La misura resta appannaggio esclusivo di invalide, caregiver, licenziate. O alle prese con grandi aziende con tavoli di crisi avviati al Ministero del Made in Italy.

Alla luce di tutto questo, la misura continuerà ad essere differenziata in base ai figli avuti. Per le invalide civili e le caregiver, per uscire a 59 anni di età è richiesto che nella loro vita abbiano avuto almeno due figli. Infatti, con un solo figlio, l’età di uscita da completare entro la fine del 2024 è pari a 60 anni. Mentre senza figli è pari a 61 anni.

Ecco tutti i requisiti da rispettare per la pensione

Dal punto di vista dei requisiti, va detto che ogni singola categoria ha degli ulteriori requisiti da rispettare per poter andare in pensione.

Per esempio, le caregiver, cioè quelle che assistono un familiare disabile grave con cui convivono, devono aver iniziato questo ruolo e questa convivenza da almeno sei mesi prima di presentare la domanda di pensione.

I parenti che danno diritto ad uscire dal lavoro con Opzione Donna come caregiver sono sempre i soliti. Ovvero parliamo di coniuge, genitori o parenti e affini fino al secondo grado. In questo caso, però, per parenti e affini fino al secondo grado è necessario che questi ultimi si trovino in una determinata condizione, come l’assenza di genitori e coniugi, oppure che i genitori e i coniugi siano over 70 di età o invalidi a loro volta.

Per le invalide, invece, bisogna avere un grado di invalidità non inferiore al 74%, confermato dalle commissioni mediche per gli invalidi civili tramite verbale.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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