Tante lavoratrici stanno cercando di capire se saranno confermate le novità su Opzione Donna e in che modo sarà fusa con la vecchia Ape Social. Qualcuno parla già di una quota 104 rosa.
“Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa, con la mia cassa ancora con il nastro rosa. E non vorrei aver sbagliato la mia spesa o la mia sposa. Chissà, chissà chi sei, chissà che sarai. Chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo“, cantava Lucio Battisti con il brano Con il nastro rosa.
Proprio quest’ultime, infatti, sono stato oggetti nel corso degli ultimi anni di importanti cambiamenti. Ne consegue che sono tanti i dubbi, soprattutto per i più giovani, in merito all’età effettiva in cui si potrà accedere al trattamento pensionistico. Ne sono un chiaro esempio Opzione Donna e Ape Social che non verranno riconfermate per il 2024, fondendosi in una sorta di nuova Quota 104 rosa. Ecco cosa aspettarsi.
Uscita anticipata dal lavoro nel 2023
Entro la fine del 2023 è possibile uscire anticipatamente dal lavoro grazie a diverse misure, come ad esempio Ape Social e Opzione Donna. La prima opzione è destinata a caregiver, disoccupati, coloro che svolgono lavori gravosi e disabili con percentuale pari almeno al 74%. I soggetti interessati devono avere almeno 63 anni e maturato tra i 30 anni e i 36 anni i contributi. Quest’ultimi differiscono a seconda della categoria di riferimento.
Opzione Donna, invece, è riservata alle lavoratrici appartenenti a determinate categorie, ovvero: caregiver, con invalidità superiore o uguale al 74%, licenziate o dipendenti di aziende per cui è attivo un tavolo di crisi. Per quanto concerne il requisito anagrafico, è pari all’età di 58 anni se hanno due o più figli. Il requisito anagrafico è pari a 59 anni con un figlio e 60 anni in tutti gli altri casi.
Opzione Donna e Ape Social si fondono in una nuova Quota 104 rosa
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio per il periodo 2024 – 2026. Grazie a quest’ultimo si evince che giungono pessime notizie per coloro che speravano nella riconferma di Opzione Donna e Ape Social. Quest’ultime, infatti, confluiranno in unico Fondo. Se tutto questo non bastasse, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che i requisiti per accedere alla pensione anticipata risulteranno ancora più stringenti. Entrando nei dettagli, la stessa Giorgia Meloni, intervenuta in conferenza stampa, ha dichiarato:
“Ad esempio, una misura che abbiamo introdotto è quella di eliminare il vincolo che prevede che chi è nel contributivo possa andare in pensione una volta raggiunta l’età prevista solo se ha raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte la pensione sociale. Cioè: se l’importo di una pensione, che è frutto di contributi e che quindi è del pensionato, è inferiore a 1,5 volte la pensione sociale, io non ho diritto più ad andare in pensione quando l’età me lo consente, vado in pensione oltre i 70 anni. Secondo noi questa misura non è una misura corretta e abbiamo rimosso questo vincolo. Aggiungo, sempre sul tema delle pensioni, che Ape Sociale e Pensione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili; e con 35 anni, come prevedeva Opzione Donna, per le donne”.