Opzione Donna: niente pensione con la Gestione Separata

I periodi di lavoro svolti nella Gestione Separata Inps non sono validi per andare in pensione con Opzione Donna.
3 anni fa
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opzione donna

I contributi versati nella Gestione Separata Inps non sono validi per andare in pensione con Opzione Donna. Lo precisa l’Inps rispondendo a numerosi quesiti di molte lavoratrici autonome.

E’ questa una delle discriminanti che non ha mancato di sollevare polemiche negli anni passati. Al punto che i sindacati hanno cercato più volte di cambiare qualcosa con la legge di bilancio, ma invano.

Opzione Donna, i contributi nella Gestione Separata non valgono

Benché Opzione Donna, si applichi anche alle lavoratrici autonome, di fatto è esclusa per le lavoratrici iscritte ala Gestione Separata.

Eppure sempre di contribuzione IVS si tratta.

Più precisamente l’Inps specifica che il requisito contributivo di 35 anni non può essere raggiunto all’interno della sola Gestione Separata. Pertanto, i periodi lavorati e coperti da contribuzione è come se non esistessero.

Per fare un esempio, se una lavoratrice ha svolto per 34 anni un lavoro dipendente e per 12 mesi lavoro come collaboratrice iscritta alla Gestione Separata, non raggiunge il requisito minimo dei 35 anni richiesti dalla legge per andare in pensione con Opzione Donna.

Totalizzazione e cumulo gratuito

Paradossalmente detti contributi sono utili per andare in pensione con Ape Sociale, quota 102 o seguendo le regole del pensionamento ordinario. Strano, ma vero. Cosa potrebbe fare a questo punto la contribuente che si vede negata la possibilità di andare in pensione con Opzione Donna per pochi anni o mesi di contributi?

Nulla, deve rassegnarsi. Nella Gestione Separata non è prevista nemmeno la totalizzazione con versamenti effettuati in altre gestioni precedenti. E nemmeno il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione, perché al momento della istituzione della Gestione Separata non esisteva obbligo contributivo.

Non è possibile effettuare nemmeno il cumulo gratuito dei contributi (possibilità estesa oggi a nuove forme di contribuzione, ma non applicabile all’uscita anticipata per le lavoratrici con il ricalcolo contributivo). Infine non è praticabile nemmeno la strada della ricongiunzione onerosa.

Pertanto, i contributi versati nella gestione separata Inps non sono validi per raggiungere i 35 anni di versamenti necessari per Opzione Donna. Unica soluzione, se ci fosse la possibilità, sarebbe quella di riscattare periodi pregressi nella gestione lavoratori dipendenti con i versamenti volontari. O riscattare la laurea.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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