In un precedente articolo vi avevamo fornito un’indicazione di massima sul significato e il funzionamento dei contratti di opzione (leggi qui: http://www.investireoggi.it/contratti-di-opzione-cosa-sono-e-a-cosa-servono/). Oggi approfondiremo le opzioni put, che come avevamo anticipato, sono contratti, che consentono al titolare di avvalersi della facoltà di esercitare la vendita di un titolo sottostante a un dato prezzo e a una certa data, dietro il pagamento di un premio. L’opzione sarà esercitata, quando se ne intravederà la convenienza economica.
Esercizio opzione
Immaginiamo, che alla scadenza prefissata, il valore delle azioni in possesso di Tizio sia sceso a 3,50 euro sul mercato. A quel punto, avendo concordato un prezzo di 5,00 euro, deciderà di esercitare l’opzione put, incassando complessivamente 50.000 euro (5,00 euro x 10.000 azioni). Il suo guadagno è stato, quindi, pari a (5,00 – 3,50 – 1,00) x 10.000 = 5.000 euro. Infatti, la parte contrattuale esercitante l’opzione put ha potuto rivendere le azioni a un valore complessivamente superiore a quello di mercato per 15.000 euro, ma per esercitare tale diritto ha dovuto spendere 10.000 euro per il versamento del premio. Al netto, quindi, ha ottenuto un beneficio di 5.000 euro, che per la controparte rappresenta una perdita secca.