Oro a 1.400 dollari a fine anno?
L’oro è acquistato anche a scopo di tutela contro i rischi geo-politici e l’inflazione. Se i primi restano intatti, la crescita dei prezzi presso le economie avanzate potrebbe, invece, rallentare nei prossimi mesi, a causa della stabilizzazione delle quotazioni petrolifere, che adesso iniziano a ripiegare intorno alla soglia dei 50 dollari.
Gli analisti di Bank of America si mostrano, però, un po’ ottimisti e spiegano che, tra elezioni europee, rischio protezionismo con la presidenza Trump e le tensioni inflazionistiche, ci sarebbe spazio per una risalita dei prezzi dell’oro fino a 1.400 dollari l’oncia entro la fine di quest’anno.
Ieri, invece, vi avevamo citato le previsioni di due big del settore petrolifero, che stimano quotazioni basse per anni e non superiori ai 55-60 dollari. Se fossero confermate, rappresenterebbero un duro colpo anche per l’oro, perché al netto di ogni altra considerazione, con un’inflazione destinata a rimanere ai livelli attuali a lungo, se non inferiore, non si vede da cosa il metallo dovrebbe prendere energia per risalire la china. Vero è anche, però, che un greggio sottotono potrebbe rallentare la stretta negli USA, rendendo meno necessario alzare ancora i tassi a poca distanza di tempo. Sarà l’inflazione a fare la differenza.