Il mantenimento del diritto al reddito di cittadinanza presuppone la firma del patto di lavoro con l’impegno a prestare servizio per lavori di pubblica utilità almeno 8 ore a settimana. Sulla questione ci sono perplessità: in che cosa consistono e fino a che punto sono diverse dal concetto di lavoro gratis? Il dibattito su questo punto del rdc ha aperto dubbi e polemiche.
In cosa consisteranno le 8 ore di lavoro di pubblica utilità per avere il reddito di cittadinanza?
Partiamo con i dubbi palesati dai Comuni.
Finora di lavori di pubblica utilità si è parlato come possibile sanzione sostitutiva di pena detentiva per alcune ipotesi di reato. Saranno utilizzati gli stessi parametri per l’individuazione delle attività di pubblica utilità?
E’ giusto lavorare gratis per 780 euro al mese?
Qualcuno ha parlato di lavoro gratis camuffato. Anche se di fatto queste ore di servizi di pubblica utilità danno diritto al sussidio.
Reddito di cittadinanza: chi è esentato dai lavoro di pubblica utilità
Sempre nella legge si specifica però che se nel nucleo familiare è presente un disabile, oppure un minore di tre anni il beneficiario del reddito di cittadinanza non è obbligato ad accettare una terza offerta di lavoro lontano da casa ed è esonerato dalle 8 ore di lavoro per attività di pubblica utilità. Per i cd caregiver quindi valgono regole un po’ più flessibili.