Overbooking biglietti aerei, cos’è e perché il caso United Airlines è normale

La United Airlines paga un danno d'immagine elevato per il caso del passeggero fatto scendere a forza dall'aereo, perché il suo biglietto era in overbooking. Vediamo di che si tratta e come evitare il rischio di perdere il volo già prenotato.
8 anni fa
4 minuti di lettura

Il ceo di United Airlines, Oscar Munoz, si scusa per quanto accaduto domenica scorsa, quando un passeggero di origini cinesi, il medico David Dao, è stato sollevato di peso e trascinato con forza fuori dall’aereo, essendo risultato in overbooking. Il manager ha sospeso i funzionari del fattaccio, ripreso da un video diventato virale e che in poche ore ha fatto il giro del mondo. Il malcapitato, 69 anni, ha persino riportato ferite e si è reso necessario ricorrere a cure ospedaliere. A tutti i passeggeri del volo, la compagnia aerea ha rimborsato il prezzo dei biglietti aerei.

Basterà a riparare al danno d’immagine? Forse no, almeno non nel breve termine. D’altronde, la comunicazione di massa è spietata e amplifica molto di più un evento negativo che mille altri positivi. Come si dice in questi casi, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. (Leggi anche: Overbooking, quali diritti del passeggero)

Per guardare il video sul passeggero trascinato a forza dal volo United Airlines, clicca qui: https://www.youtube.com/watch?v=IdNIViiGs9I

Cos’è l’overbooking

Le immagini del passeggero costretto a lasciare il volo non dovrebbero, però, impressionarci più di tanto, perché per quanto siano casi estremamente minoritari, rientrano nella quotidianità. Solo nel 2016, si calcola che 475.000 passeggeri negli USA siano stati invitati all’ultimo minuto a rinunciare al volo per overbooking e ben 46.000 di questi rientrano tra quanti che non hanno accettato alcuna compensazione alternativa, come l’ormai famoso Dao, al quale erano stati offerti ben 800 dollari per alzarsi dal posto occupato e cederlo a un altro passeggero.

Ma cos’è, anzitutto, l’overbooking? E’ una pratica, adottata sostanzialmente da tutte le compagnie aeree, che consiste nel vendere più biglietti aerei dei posti effettivamente disponibili. La ragione alla base di questa condotta risiede nella volontà e necessità per i vettori di riempire i voli il più possibile, in quanto ogni passeggero in meno trasportato si traduce in un costo, o meglio, in un mancato introito, a fronte di costi totalmente fissi.

(Leggi anche: Crollo passeggeri con la crisi, trasporto aereo arretra in Italia)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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