Compagnie vendono sempre qualche biglietto in più
L’ideale sarebbe per una compagnia raggiungere il “load factor” o tasso di riempimento del 100%, anche se le percentuali migliori registrate sul mercato si aggirano di solito sull’80-90%. Se, per ipotesi, per un volo dalla capienza massima di 250 passeggeri, si vendessero solo 25 biglietti, pari al 10% del totale dei posti disponibili, la compagnia dovrebbe ugualmente sostenere l’intero costo legato al viaggio, come se i passeggeri fossero tutti e 250.
Per massimizzare il profitto, quindi, esse tendono a vendere qualche biglietto in più dei posti massimi disponibili, confidando, sulla base della statistica, che qualcuno vi rinunci all’ultimo minuto e che qualche posto si liberi.
Cosa incide sull’overbooking
Milioni e milioni di profitti vengono maturati dalle compagnie aeree vendendo in overbooking e allo stesso tempo trattenendo parte del prezzo del biglietto già pagato dal passeggero che ha rinunciato al volo. Infatti, così un unico posto a sedere in aereo mi frutta più del prezzo di un biglietto: quello venduto in overbooking e parte di quello cancellato.
Quanti biglietti le compagnie aeree vendono in overbooking? Non esiste una politica unica, nemmeno una percentuale uguale tra volo e volo. Dipende da numerosi fattori, tutti studiati statisticamente, in modo da minimizzare i casi imbarazzanti, come quello del dottor Dao, che ha dovuto lasciare di peso l’aereo. In generale, le considerazioni effettuate sono le seguenti: da un aeroporto X a uno Y, quanti voli alternativi al mio ci sono e pressappoco nella stessa fascia oraria? Se tanti, sarà maggiore il rischio di cancellazione di una prenotazione, altrimenti tale percentuale si riduce drasticamente.