Nuova pace fiscale con effetti anche sui patrimoni detenuti all’estero. Il Governo Meloni, sta pensando di allargare gli effetti delle nuova pace fiscale oltre i confini nazionali. I contribuenti che detengono patrimoni all’estero non dichiarati potrebbero sfruttare una nuova voluntary disclosure. Con una semplice richiesta da presentare al Fisco, anche direttamente, sarà data la possibilità al contribuente di regolarizzare la propria posizione versando quanto dovuto a titolo di imposte, ritenute, contributi, interessi e sanzioni.
L’ultima voluntary disclosure aveva portato nella casse dello Stato oltre 3,8 mld con circa 129 mila istanze presentate.
Una nuova finestra di voluntary era stata predisposta con il DL 193/2016 e successivamente con il D.Lgs 148/2017.
La nuova pace fiscale
La nuova pace fiscale per quanto si sa oggi, si baserà su più interventi che permetteranno al contribuente di chiudere a condizioni vantaggiose i propri debiti con il Fisco e con le altre amministrazioni.
In particolare, la pace fiscale sarà così articolata:
- stralcio dei debiti fino a 1.000 euro (il contribuente non deve nulla);
- saldo e stralcio per i debiti fino a 3.000 euro (il contribuente paga solo una percentuale, si parla del 10% dell’imposta, con azzeramento di sanzioni e interessi di mora-possibili limiti ISEE per accedere);
- rottamazione dei debiti superiori a 3.000 euro ( si paga solo l’imposta contestata, con possibile stralcio delle sanzioni e degli interessi correlati).
La nuova pace fiscale riguarderebbe i debiti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2021. La precedente pace fiscale arrivava al 31 dicembre 2017.
Pace fiscale. Una nuova voluntary disclosure?
Come detto in premessa, il Governo sta pensando a una nuova voluntary disclosure. In particolare, ai contribuenti sarà data la possibilità di denunciare spontaneamente al Fisco:
- tutti gli investimenti e tutte le attivita’ di natura finanziaria costituiti o detenuti all’estero, anche indirettamente o per interposta persona,
- fornendo i relativi documenti e le informazioni per la determinazione dei redditi che servirono per costituirli o acquistarli.
Potrebbero avere accesso alla nuova procedura di collaborazione volontaria:
- le persone fisiche, gli enti non commerciali, le società semplici e le associazioni equiparate, fiscalmente residenti in Italia
- che hanno violato, direttamente o anche per interposta persona, gli obblighi in materia di monitoraggio fiscale.
Sarebbero ammessi alla procedura anche i contribuenti diversi da quelli tenuti agli obblighi dichiarativi previsti in materia di monitoraggio fiscale, nonché i contribuenti destinatari degli obblighi dichiarativi ivi previsti che vi abbiano adempiuto correttamente.
Con una semplice richiesta da presentare al Fisco, anche direttamente, sarà data la possibilità al contribuente di regolarizzare la propria posizione versando quanto dovuto a titolo di imposte, ritenute, contributi, interessi e sanzioni. Il vantaggio sta nella riduzione delle sanzioni e nel blocco delle conseguenze a livello penale per la violazione commessa.
Grazie alla nuova voluntary disclosure, il Governo potrebbe reperire quei capitali necessari per porre in atto le misure che servono per dare una mano concreta a famiglie e imprese.